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Domenica 22 dicembre 2024

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Calci e pugni per rubare un cellulare, a processo per rapina

Un diciottenne venne aggredito da un 27enne e un 28enne nella zona di largo Argentera a Borgo San Dalmazzo

La Guida - Calci e pugni per rubare un cellulare, a processo per rapina

Borgo Sa Dalmazzo – Con l’accusa di aver aggredito e derubato del cellulare un diciottenne di Borgo San Dalmazzo mentre attraversava largo Argentera diretto a casa, nella notte fra il 2 e il 3 novembre 2018, sono stati processati al tribunale di Cuneo J. H. O., 27enne di origini colombiane, e A. D., 28enne di origini somale, quest’ultimo accusato anche del furto di un cellulare da un negozio di piazza Europa. Il ragazzo aveva riferito in aula di essere stato fermato da uno dei due che gli aveva chiesto di poter fare una telefonata col suo cellulare. Il ragazzo aveva rifiutato dicendo che doveva andare a casa ma l’altro aveva insistito fermandolo per il braccio; a quel punto il ragazzo avrebbe tirato fuori il cellulare accingendosi a fare il numero che l’altro gli dettava e in quel momento lo sconosciuto gli avrebbe sottratto il telefono. Il giovane lo inseguì ma il complice lo raggiunse alle spalle aggredendolo a calci e pugni. Il titolare di un locale lì vicino accorse in aiuto del ragazzo inseguendo e acciuffando uno dei due, J. H. O., trattenendolo fino all’arrivo dei Carabinieri. All’altro imputato gli inquirenti sono risaliti grazie ai tabulati telefonici e alle dichiarazioni rese agli inquirenti da B., un conoscente di A. D. Nei giorni successivi alla rapina, B. era andato spesso sotto casa di A. D. perché quello gli doveva restituire dei soldi. La moglie di A. D., stanca di essere importunata, chiamò i Carabinieri. Quando i militari lo fermarono, il ragazzo, arrabbiato per essere stato denunciato, raccontò la storia della rapina e del furto del cellulare dicendo che era stato A. D. in persona a raccontargli tutto. Chiamato a testimoniare in aula per confermare quanto aveva già dichiarato, il ragazzo ha ritrattato completamente la versione, sostenendo di non aver parlato di quei fatti con A. D., ma di averne sentito dire in giro e di aver volutamente messo nei guai l’amico per vendicarsi del debito non pagato. In aula sono anche state visionate le riprese delle telecamere stradali di largo Argentera e delle telecamere del negozio di cellulari dove A. D. veniva ripreso mentre si appropriava di un telefono in esposizione. Il processo è stato rinviato per la discussione al 1° dicembre.

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