Magliano Alpi – Era già successo che il figlio l’avesse aggredita e per questo motivo la sera del 3 settembre 2018 in seguito all’ennesima lite, temendo per l’incolumità propria e dei nipoti, la signora chiamò i Carabinieri. Quando il comandante della stazione di Morozzo arrivò nell’appartamento faticò non poco a riportare la calma per cercare di capire cosa fosse accaduto. “C’era la madre con due figli e quattro nipotini. V.D. urlava, ci insultava e ci impediva di capire il motivo della lite – ha riferito in aula il militare – e quindi ho dovuto portarlo energicamente fuori di casa e tenere chiusa la porta con forza perché lui cercava di rientrare. Poi ho chiamato il 118 per un eventuale ricovero”. La madre non lo voleva più ospitare in casa propria perché aveva paura dei suoi eccessi di violenza, mentre V.D., imputato con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, voleva denunciare il fratello perché sosteneva di essere stato picchiato. “Ci insultava e diceva che voleva sporgere denuncia – e così quando è arrivata l’ambulanza ho cercato di calmarlo dicendogli di andare in ospedale per una notte e il giorno dopo avrebbe potuto sporgere la sua denuncia”. Conclusa l’istruttoria il Pubblico Mministero, considerando una precedente resistenza del 2016, ha chiesto per l’imputato la condanna a 10 mesi di reclusione, mentre la difesa ha chiesto che il gesto del suo assistito venisse interpretato come una disobbedienza ad una ingiustizia. Il giudice ha accolto la richiesta dell’accusa condannando l’uomo a 7 mesi di reclusione con revoca della sospensione condizionale.