Cuneo – “Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?”, così si legge nel vangelo di Luca. Questa è una delle tante domande che Gesù pone ai discepoli.
La risposta sul testo evangelico non c’è.
Ma anche tra i discepoli di oggi la risposta a tale domanda non è scontata, del resto il ‘pistometro’ (lo strumento che misura la fede) non esiste.
Il problema è che oggi, forse, sembra mancare anche la domanda sul che cos’è la fede.
Certamente la fede non può essere chiusa in una formula, perché la questione è complessa, vanno messi sul tavolo tanti aspetti. E tale complessità sembra non essere accettata.
La terza assemblea sinodale, svoltasi venerdì 12 novembre nella chiesa di San Paolo, si è confrontata sul tema della fede. Dagli interventi è emersa la vita, la vita di fede dei sinodali e delle persone da essi rappresentati. È emersa l’importanza dell’esperienza personale, della testimonianza. Ognuno ha la sua idea della fede, è personalizzata, portata propria misura, su ciò che convince.
Pare un po’ sfocato il desiderio della formazione. La cosa non è nuova. Da anni la teologia e i teologi in casa ecclesiale non trovano spazio, forse nemmeno molta considerazione.
La fatica ad avere parole sulla questione decisiva che è quella della fede è l’indice che davvero quella questione è complessa e ogni riduzione rischia di diventare una non testimonianza evangelica.
Le comunità ecclesiali si stanno avviando verso un cristianesimo dove la figura di Cristo sembra sfocata? Si troverà ancora lo spazio per educarsi alla fede, di apprezzare la complessità del credere che ha generato capolavori (letteratura, pittura, musica…) sovente più apprezzati dai non credenti che dai figli di quella storia cristiana che ha generato quel patrimonio? Si riuscirà a portare la fede a maturare nella rivelazione del volto del Dio di Gesù Cristo nella vita della Chiesa?
Domande, come del resto il vangelo sovente pone.
L’assemblea sinodale ha anche votato le proposizioni sulla parrocchia, quasi all’unanimità. Desideri, intenti sul vissuto parrocchiale che già oggi sono vissuti ma che necessitano di una maggiore presa di consapevolezza e di messa in atto.