Piasco – Lo avevano pestato solo perché era sceso sotto casa, nel porticato condominiale, per dire a quel gruppetto di ragazzi di fare meno rumore perché i residenti volevano riposare e aveva estratto il cellulare per far capire che avrebbe chiamato i carabinieri se non si fossero allontanati da lì.
Tanto è bastato per scatenare la violenza del gruppo che aggredì l’uomo, un agente della Polstrada di Saluzzo, con calci e pugni.
“Uno di loro si era avvicinato con fare poco amichevole – aveva riferito l’agente in aula – ma poi mentre sembrava che stessero per allontanarsi uno mi ha sferrato un pugno improvviso”. L’uomo, stordito dal colpo, è caduto a terra e a quel punto venne aggredito da tutti gli altri mentre era rannicchiato in posizione difensiva con le gambe al petto. Calci e pugni che lo costrinsero ad un ricovero di 10 giorni in ospedale per le ferite riportate allo zigomo, e al naso.
Dopo alcuni giorni dall’aggressione del 21 febbraio 2020, l’uomo ebbe un cedimento al ginocchio, conseguenza dei calci ricevuti; una lesione al crociato che lo costrinse ad un intervento e ad una riabilitazione di parecchi mesi, ma che nel complesso gli lasciò un danno biologico del 14%. Per l’aggressione vennero riconosciuti e denunciati tutti i responsabili, alcuni minorenni deferiti al tribunale per i minori, e i due maggiorenni, E.E e S.Z. con l’accusa di lesioni personali. Al riconoscimento dei ragazzi hanno contribuito anche due ragazze che quella sera erano sedute a chiacchierare poco distanti dal punto dell’aggressione e che si videro passare davanti i ragazzi imputati.
Per E.E. l’accusa ha chiesto 2 anni e 2 mesi in considerazione dei vari precedenti penali a carico del ragazzo 22enne, e 18 mesi per S.Z., riconosciuto come colui che aveva sferrato il primo pugno. La parte civile si è associata alla richiesta di condanna chiedendo anche il risarcimento del danno con provvisionale esecutiva di 20 mila euro.
Per le difese invece, non essendo stata pienamente raggiunta la prova né della presenza dei due imputati quella sera, né del loro coinvolgimento nell’aggressione, la richiesta è stata di assoluzione.
Il giudice ha condannato i due imputati a un anno di reclusione e al pagamento della provvisionale di risarcimento di 20 mila euro.