Raffinato, colto, eccentrico, straordinariamente contemporaneo e provocatorio all’occorrenza. Dotato di una perizia tale da consentirgli qualsiasi cosa, di raggiungere qualunque risultato, anche quelli più impensati, inusuali. In grado di rendere il marmo leggero come un palloncino, morbido come la pelle o flessibile come la gomma, capace di plasmarsi a piacimento dell’artista e di porsi come elemento pienamente contemporaneo pur nell’inevitabile sguardo al passato, ma senza alcuna bisogno di rievocarlo. La natura di questo straordinario materiale muta la sua essenza, divenendo capace di incarnare le urgenze dell’universo contemporaneo. Opere incredibili, pronte ad ingannare lo sguardo, a provocare un impatto visivo ed emotivo sorprendente. L’artista cuneese Fabio Viale, 47 anni, è tutto questo. La sua famiglia vive nel centro storico di Cuneo, ma lui vive e lavora tra Torino e Pietrasanta, ed è uno dei più noti artisti italiani sulla scena internazionale contemporanea. Conosciuto per i virtuosismi tecnici nel modellare il marmo di Carrara, fin dalle sue prime realizzazioni è impegnato nella ricerca di un rapporto con i capolavori dell’arte classica, realizzando copie identiche di celebri statue quali la Venere di Milo, il Laocoonte o le opere di Canova, sui quali l’artista sovrascrive nuovi valori attraverso l’asportazione di parti oppure, attraverso il processo di “tatuatura”, secondo una tecnica da lui stesso messa a punto. A Cuneo Grandarte aveva voluto esporre le sue opere in San Francesco nel 2016/2017 con la grande mostra “Le spine della complessità. Arte e artisti tra globale e locale” con Ugo Giletta, Valerio Berruto e Nicola Bolla.
“Nell’opera di Fabio Viale – dice Loredana Barillaro – la scultura muta se stessa, andando oltre il concetto di fruizione che ne deriva. Non è più dunque “uno stare e basta”, ma essa acquisisce respiro e movimento. Così come ci dimostra Aghalla, la barca-scultura in grado di navigare e capace di mettere alla prova le leggi della fisica, di fare un passo avanti: “Con Ahgalla ho sentito la necessità di andare oltre, restando nel “recinto” della scultura. Se ne percepisce il senso quando si sale a bordo: una volta acceso il motore si sente il marmo vibrare e si vede il mare in trasparenza”. E la vista trae in inganno quando si hanno davanti sculture che potrebbero sembrare oggetti soliti, persino banali, sottratti ad un uso quotidiano, logoro e distratto, ma pronti ad acquisire una straordinaria poesia. E l’artista ne scandaglia la natura pur ricreandoli “tali e quali”, poiché, ad ogni livello, “le cose non sono mai quelle che sembrano”.
Fabio Viale è uno scultore che ha saputo imporsi sulla scena internazionale con delle opere in marmo così coinvolgenti da divenire degli eventi. Numerosissime le mostre in Italia e all’estero curate dai più accreditati critici d’arte, divenendo un artista di interesse per numerose e importanti collezioni private e pubbliche. Le sue opere sono state esposte nelle più importanti fiere d’arte contemporanea: da New York a Basilea,da Miami a Londra. Nel 2009 gli è stata dedicata dal Loft Project Etagi di San Pietroburgo una grande mostra personale. Nel 2010 realizza “Cavour” un monumento a Camillo Benso Conte di Cavour per il Quirinale a Roma e nel 2011 il centro per l’arte contemporanea di Mosca “Garage” gli dedica una mostra personale. L’ anno successivo il Museo del Novecento di Milano espone le sue opere più rappresentative acquisendo una scultura per la sua collezione permanente. Nel 2013 il debutto presso la Sperone Westwater a NY. Nel 2014 è vincitore del più importante premio per l’ arte contemporanea in Italia: il Premio Cairo. Nel 2015 inizia la collaborazione con la galleria Poggiali di Firenze che porta nel 2016 ad esporre per la prima volta nella storia due sculture di arte contemporanea in una delle chiese più celebri al mondo: la basilica di San Lorenzo a Firenze. Nel 2018 la sua opera La Pietà è protagonista di una performance in mare al largo di Lampedusa, nella quale il Cristo è impersonato da un danzatore di colore. Nel 2019 ha partecipato alla 58esima edizione della Biennale di Venezia presso il Padiglione Venezia.
Ora fino al 9 gennaio sarà possibile visitare la prima mostra a Torino dedicata allo scultore cuneese, dal titolo “In between”. A Torino sono cinque le opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, che vengono svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. Nel Palazzo Amore e Psiche, un’opera inedita che domina il Salone delle Guardie Svizzere e replica il capolavoro neoclassico del Canova, stravolgendone la lettura attraverso la tatuatura del corpo femminile con i motivi nuziali delle spose mediorientali. Nella Cappella della Sindone, Souvenir Pietà (Cristo) del 2006 dialoga potentemente con una delle più importanti e misteriose icone del Cristianesimo. Nell’Armeria Reale l’opera originale Lorica è invece l’invenzione di un’armatura all’antica in marmo rosa, perfettamente indossabile, realizzata sulla base di una scansione tridimensionale ad alta risoluzione del corpo del noto rapper Fedez.
Poi a dicembre prenderà forma una seconda tappa della mostra all’interno delle nuove Sale delle Antichità Reali, che sarà dedicata alla serie delle finzioni dei materiali: il marmo diventa legno, plastica, gomma, polistirolo, carta.
Dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18).