Piasco – Venerdì 29 ottobre, il paese ha dato l’ultimo saluto in piazza Biandrate a Enrico Olivero e a Paolo Salvatico, i due giovani morti in un tragico incidente stradale a Brossasco. Tantissima gente, tantissimi i giovani presenti, tante le lacrime sincere, splendidi i canti e la musica, con tanto di violino: la tragedia ha toccato nel profondo la valle Varaita. Don Paolo Gerardi, visibilmente commosso, ha letto un messaggio del Vescovo Cristiano Bodo (“Siamo immersi nel mistero della morte inattesa, che segna in modo indelebile la vita dei genitori e della nostra bella comunità. La morte umana non è la fine: chi torna al Signore, non esce mai di casa!”). Don Marco Casalis con toccanti parole ha ricordato che “il dolore di oggi fa parte della felicità di ieri. In questi giorni abbiamo provato il nonsenso della morte… Perché ci troviamo qui oggi? Perché abbiamo un cuore che sa amare, che forse non trova oggi le parole adatte, come succede a me adesso. Un cuore che però desidera dire a tutti a voi, a Enrico, a Paolo che vi vogliamo bene!”. E ancora: “Il paese si è fermato. Abbiamo tutti sperimentato il grande silenzio in paese. Silenzio segno di rispetto, ma forse ancora di più di sofferenza condivisa: siamo un’unica famiglia. E la vita è fatta di porte da aprire. Anche la morte ha la sua porta da aprire, poi però c’è la luce, la pace, il Paradiso. Enrico e Paolo sono vivi, in Paradiso. Enrico, Paolo, buona corsa per le vie del Paradiso!”.
E’ stata data lettura di una lettera del padrino di Enrico, Frate Claudio Monge, che vive a Istanbul. Al termine, tanti gli interventi nel ricordo dei due giovani scomparsi. Elisa, la sorella di Paolo Salvatico: “Il cielo aveva proprio bisogno di uno come te: un ragazzo generoso, che voleva sempre farci sentire quanto ci volevi bene. Eravamo una famiglia bellissima. Eri un ragazzo con un cuore grande, un gigante buono. Non ti sei mai risparmiato. Con il tuo carattere, hai avvicinato al mondo del ciclismo molti giovani. Eri fatto di valori che hai saputo trasmettere anche fuori dal mondo dello sport”. Poi il ricordo affettuoso dei “Magnin”, le maschere del paese: “Oggi c’è solo tanta tristezza. Sono stati mesi difficili per tutti noi, ci siamo trovati senza tre ‘Magnin’. Paolo, quando c’era da lavorare, non ti tiravi mai indietro. Era impossibile non farsi travolgere dal tuo entusiasmo, pieno di bontà e spensieratezza”.
I coetanei del 1998 hanno ricordato i loro due cari amici. Poi ha preso la parole uno dei fratelli di Enrico: “Te ne sei andato troppo presto. So che ci guardi dall’altro, insieme a nonna, e che voi ci proteggerete sempre, nei momenti difficili! Ora siete in un posto migliore, siete felici, e un giorno ci rincontreremo”. I compagni di classe di Enrico lo hanno ringraziato “per averci dato il privilegio di camminarti al fianco”. Ancora altri ricordi, altre lacrime. Poi il grazie di Beppe Olivero, il padre di ‘Chicco’: “In questo momenti durissimi abbiamo sentito la vicinanza, la preghiera e l’aiuto di tante persone meravigliose. La preghiera smuove le montagne e fa i miracoli, rende possibile l’impossibile. Continuate ad aiutarci”. Poi tanti palloncini bianchi e rossi si sono alzati verso il cielo. E i piaschesi ieri sera si sono di nuovo trovati in chiesa venerdì 29 ottobre, per una veglia di preghiera a pregare per gli altri giovani feriti, per una loro pronta guarigione. Le offerte raccolte durante il funerale saranno destinate a iniziative per i giovani.