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Lunedì 23 dicembre 2024

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Il sistema ferroviario non funziona, bisogna tornare al 100% dei treni cuneesi

Lo chiede il comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino ripristinando le corse con Torino, Saluzzo-Savigliano, Cavallermaggiore-Bra, Fossano-Cuneo-Limone, Cuneo-Ventimiglia

La Guida - Il sistema ferroviario non funziona, bisogna tornare al 100% dei treni cuneesi

Cuneo – I treni non ci sono, sono pochi, devono almeno ritornare al ripristino del 100%e con la ripresa delle attività sia lavorative che scolastiche e la diminuzione consistente dello smart working. Lo scrive in una lettera alla politica e agli enti ed organi competenti, il comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino membro del Co.M.I.S. Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, preoccupato della situazione del trasporto pubblico locale e in particolare del trasporto ferroviario.

Il Comitato individua cinque punti assolutamente necessari:

  • ripristinate le corse del primo treno del mattino delle 4,21 da Cuneo e l’ultimo da Torino delle 23,25
  • ripristinato il servizio sia sulla Saluzzo-Savigliano che sulla Cavallermaggiore-Bra
  • ripristinate le corse nel fine settimana tra Fossano-Cuneo-Limone
  • potenziato il servizio sulla linea Cuneo-Nizza-Ventimiglia
  • garantita una migliore connessione dalle cittadine quali Racconigi e Cavallermaggiore, sul tratto verso Cuneo, in particolare il mattino, in modo da permettere un trasporto più agevole verso i posti di lavoro o verso le scuole site nel bacino cuneese.

“Il perdurare del mancato servizio di queste corse – scrivono – sta producendo diversi disagi a molti pendolari sia lavoratori che studenti costretti ormai ad optare all’utilizzo del mezzo proprio con conseguente aumento del traffico, conseguente aumento inquinamento, e cosa non meno importante, un esborso notevole di denaro, visti i continui aumenti del carburante, da parte sempre dei soliti pendolari, quindi stiamo parlando di un danno sia economico che ambientale, nonché di salute, che si sta ripercuotendo su tutto il territorio provinciale e regionale.
Le scuse della poca utenza e che mancano i fondi non sono più credibili, ad esempio per la Saluzzo-Savigliano, e lo stesso vale per la Cavallermaggiore –Bra, si aspettava che tornassero gli studenti, bene sono tornati, perché il servizio non viene riattivato?
Perché il 4,21 e il 23,25 non vengono riattivate come corse? Prima la scusa era la problematica del personale che non poteva fermarsi per motivi di sicurezza causa lockdown, questa situazione è terminata, manca l’utenza? Poco credibile, probabilmente ci sarebbe la stessa di prima, il punto è che il bacino di Cuneo attualmente ha come ultimo treno disponibile da Torino il 21,25, e chi deve tornare dopo quell’ora deve per forza di cose utilizzare il mezzo proprio.
In questo modo si crea una disaffezione ulteriore all’utilizzo del trasporto pubblico, alimentata già da un servizio non sempre ottimale causato da una gestione del materiale non idoneo che causa sovraffollamento del mezzo, vedi la corsa delle l 19,24 da Cuneo la domenica carico di studenti o quella delle 16,25 e delle 18,25 da Torino che ultimamente sembrano composte solo da quattro carrozze, tutto ciò va a discapito anche della sicurezza, considerando poi che i controlli a bordo treno non sempre vengono fatti,  in stazione sporadicamente…
Se vogliamo limitare il traffico veicolare , riducendo così l’inquinamento, migliorare la viabiità, garantire il trasporto a tutti, limitare i possibili incidenti che accadono sulle nostre strade e che hanno spese non quantificabili ma da tenere in considerazione perché comunque molto onerose, si deve migliorare l’offerta commerciale del TPL ed in particolare del servizio ferroviario, migliorando anche  l’interconnessione tra treno e bus utilizzando ad esempio anche una tariffazione con biglietto integrato”.

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