È un libro singolare quello che racconta l’avventura di Giovanni Panzera. Scritto a più mani e due pedali, non è un semplice resoconto di viaggio, anche se scandisce con precisione tutte le tappe del lungo viaggio. Neppure indulge alla fantasia, anche se le lascia spazio, a cominciare dall’originale espediente narrativo. Neanche si atteggia a guida, nonostante abbondi di riferimenti storici e geografici a ricambiare le sfacchinate di chi è in sella.
L’intreccio e l’equilibrio di questi diversi e molteplici livelli di scrittura è reso possibile proprio dalla scelta dell’insolito punto di vista, un narratore esterno che però vive fino in fondo fatiche e gioie di questa traversata delle Alpi.
“Chi crederebbe a una bicicletta pensante?” e invece ecco che la penna di Ermanno Giraudo la mette a nudo, le dà la parola per farsi narratrice discreta, ma partecipe.
Scritto sui pedali, narrato sulla carta, il viaggio di Giovanni Panzera prende il via da Trieste, ricca di “scontrosa grazia”, e si inerpica su un’infinità di colli fino ad arrivare dall’altra parte dell’Italia sconfinando nel Principato di Monaco: un arco di 2200 chilometri sulla fidata Passepartout.
Regna su tutto infatti la sensazione che, al di là dell’invenzione letteraria e immersi nell’incedere in solitaria lungo salite e colli, con la bicicletta si instauri un rapporto di reciproca collaborazione e rispetto. Lei carpisce parole e pensieri, diventa silenziosa compagna di viaggio, dà voce alle emozioni che Giovanni Panzera nel frattempo consegna al diario redatto quotidianamente.
E se a qualcuno non bastasse l’invenzione narrativa, è a disposizione ancora la seconda parte che si organizza in termini più tecnici. Tappa per tappa si distende il viaggio. Quelle emozioni descritte dalla penna, si fanno numeri, curve altimetriche, note di percorso. Sono schede da leggere in parallelo alle pagine precedenti per essere debitamente completate.
È evidente infatti che la condivisione dell’esperienza passa attraverso il lasciarsi coinvolgere dalla narrazione. Il terreno impervio delle montagne si addolcisce allora lungo un fondo magico, perché “tutto è magia o non è nulla”. Così ecco le digressioni, firmate da Giacomo Giraudo, che prende per mano Passepartout e la accompagna in incontri fantastici nel territorio delle tradizioni e leggende popolari. C’è la scoperta dei Krampus e del loro incontro con San Niccolò, della leggenda del lago di Misurina, della morte di Sherlock Holmes alle cascate Reichenbach.
Pedalando tra le aquile
di Ermanno e Giacomo Giraudo
Fusta
19,50 euro