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Lunedì 25 novembre 2024

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Derogare il divieto di abbruciamenti?

L'Unione Montana Valle Grana scrive alla Regione. Il divieto è entrato in vigore il 15 settembre, un mese e mezzo prima rispetto all’anno scorso, ma la pulizia dei residui vegetali non può aspettare la primavera prossima

La Guida - Derogare il divieto di abbruciamenti?

Valle Grana – In queste settimane di raccolta di castagne e di conclusione dei lavori dei campi il divieto di abbruciamenti in vigore già da un mese, precisamente da mercoledì 15 settembre, fa discutere. Tanto che l’Unione Montana della Valle Grana ha scritto alla Regione Piemonte per chiedere dei chiarimenti in merito alle deroghe che possono essere firmate dai sindaci per permettere l’accensione di fuochi controllati per pulire ciò che è rimasto dalla raccolta di castagne, frutta, foglie e altri residui vegetali. Altrimenti, come si legge nella delibera della Giunta regionale del 26 febbraio scorso, bisogna aspettare dopo l’inverno e precisamente il 15 aprile.

Un problema non di poco conto, in quanto la possibilità di effettuare abbruciamenti si è ridotta, nel giro di un anno, di un mese e mezzo. L’anno scorso il divieto entrava in vigore il 1° novembre e si concludeva il 31 marzo. Con ancora possibili deroghe dei sindaci il divieto iniziava intorno a metà novembre.

Un altro problema da aggiungere è che quest’anno, con la siccità che ha contraddistinto la stagione estiva, molti si sono affrettati a bruciare entro il 15 settembre con un pericolo di incendi molto elevato.

L’Unione Montana perciò ha scritto alla Regione per chiedere chiarimenti sulla possibilità di derogare da parte dei sindaci, che da quanto si apprende sarebbero disposti a concederla, ma prima serve il parere della Regione.

“All’interno di questo quadro normativo non è chiaro se è ancora possibile procedere con la deroga da parte dei Sindaci – scrive Marco Marino, presidente dell’Unione -, strumento importantissimo per i nostri territori, soprattutto per castanicoltori e frutticoltori che dopo la raccolta, nei mesi autunnali, hanno nei fuochi controllati di rami e foglie l’unica possibilità per eliminare il residuo rendendo migliori i terreni. Tale operazione risulta, inoltre, particolarmente difficoltosa in data successiva al 15 aprile (dell’anno successivo) a causa dell’umidità e delle marcescenze che interessano i residui colturali rimasti per mesi sul terreno. Questa pratica agricola, ormai instaurata sul territorio in periodo autunnale, permette poi di garantire una pulizia di terreni, castagneti e frutteti evitando il rischio di incendi o ostruzioni di bealere e canalette in seguito all’accumularsi di ricci, foglie e rami”.

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