È quanto meno originale il racconto che intesse Marco Dutto per ricordare e condividere nella narrazione la sua esperienza del Covid. Il processo di preparazione e allenamento per intraprendere una spedizione su Marte, pur nella sua semplicità, è certo un’espediente fuori dal comune da giocare in questo approccio narrativo.
In verità l’autore gioca subito a carte scoperte lasciando intendere fin dalle prime righe le coordinate di questa metafora. Il casco croce e delizia, la sigla Dea, i ripetuti richiami all’ossigeno che manca, fino all’esplicito nome Santa Croce e Carle sono tutti tasselli di questo gioco di finzione, ormai evidente, che trasfigura nell’avventura leggera la drammaticità dei giorni.
Nonostante ciò non è solo un racconto di avventura. Si possono cogliere rimandi ai tempi e modalità attraverso cui l’esperienza della malattia viene interiorizzata. All’inizio un po’ di incoscienza/incredulità, un pizzico di spirito d’avventura, quel che basta di fantasia, sono gli ingredienti dei primi passi: “in fondo cosa sarà mai per uno che ama l’avventura e il cielo come me?”.
Soprattutto c’è il letto d’ospedale che, fondendosi con l’immagine del laboratorio dove si prepara l’aspirante cosmonauta, restituisce bene la percezione di un altro mondo in cui lo stesso protagonista sembra rapidamente affondare e perdersi. Il disorientamento, l’alterazione delle relazioni, il senso di solitudine sempre dietro l’angolo sono le coordinate di questo “pianeta” distante anni luce, è il caso di dirlo vista la piega data al racconto, dalla vita quotidiana. Allo stesso tempo però è ricorrente il richiamo al sogno, al desiderio di gettarsi nell’avventura, di lottare per conquistarsi il suo posto nella spedizione su Marte. È ciò che lo spinge a stringere i denti, a lottare per superare le prove, le continue ricadute come nel gioco dell’oca. Salvo poi accorgersi che il cielo stellato può veramente diventare il grande sogno che aiuta a vivere.
Una lettura accompagnata dai disegni di Samuele Galli.
Astromarco
di Marco Dutto e Samuele Galli
Primalpe
12 euro