Ceva – È proseguito al tribunale di Cuneo il processo per lesioni personali a carico di L.L.. La vicenda risale al pomeriggio del 2 agosto 2018 quando sono rimaste gravemente ferite due ragazze cebane che percorrevano in motorino la statale 28 da Ceva verso Nucetto, per recarsi ad una festa. Davanti a loro, su un tratto di strada rettilineo, c’era la Fiat Panda guidata da L.L. che, secondo quanto riferito dalla ragazza che guidava il motorino, avrebbe inchiodato bruscamente davanti a lei senza segnalare la manovra di accostamento a destra con la freccia. “Ho cercato di evitarlo – aveva detto la ragazza in aula – spostandomi verso il centro della strada ma non sono riuscita ad evitare il tamponamento”.
Nell’urto la giovane che era alla guida si procurò serie fratture al femore e al braccio destro; all’amica che viaggiava dietro andò anche peggio: sfondò il lunotto posteriore dell’auto con il casco e a causa delle fratture riportate al volto, perse la vista da un occhio e si fratturò una vertebra.
Nel corso di quest’ultima udienza sono stati ascoltati i genitori della conducente del motociclo, i quali hanno riferito dei gravi problemi causati dall’incidente alla ragazza, che si è dovuta già sottoporre a quattro interventi al braccio e al femore, ed è in attesa di farne altri due. Dopo di loro ha parlato il perito della difesa, il quale ha riferito delle analisi svolte sulla dinamica dell’incidente, concludendo che, essendo la carreggiata in quel tratto di strada larga più di quattro metri e dato che la Fiat aveva rallentato per accostare a destra, c’erano le condizioni favorevoli per evitare l’urto, ipotizzando che il tamponamento sia stato causato dalla mancanza di adeguata distanza dal veicolo che la precedeva o da un momento di disattenzione della conducente del motorino. Un testimone dell’incidente, un residente in una casa vicino alla strada, aveva riferito nel corso dell’udienza precedente di aver visto l’auto rallentare e poi fermarsi senza mettere la freccia e il motorino l’ha tamponata da dietro. Fu lui ad intervenire per primo e a chiamare i soccorsi. Il conducente della Panda fu sanzionato perché viaggiava a bordo di un veicolo posto sotto sequestro. Il processo è stato rinviato al 17 gennaio per ascoltare le perizie mediche.