Cuneo – Da venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo di certificazione verde, il cosiddetto green pass, anche per alcune attività ecclesiali. Inoltre per sacerdoti, diaconi e laici che operano nelle comunità diventa obbligatorio per la protezione dei fedeli. Con l’inizio del nuovo anno pastorale, il vescovo Piero Delbosco ha approvato ieri, giovedì 7 ottobre, le disposizioni per le diocesi di Cuneo e di Fossano per svolgere le attività pastorali in sicurezza sanitaria, in particolare circa l’obbligo delle certificazioni verdi Covid-19. La seconda parte delle disposizioni prevede i criteri per gli operatori pastorali.
Attività pastorali
Non c’è l’obbligo di green pass per tutte le celebrazioni liturgiche, dove si mantengono invece tutte le predisposizioni precedenti. Vale lo stesso per le riunioni che sono riservate a specifici gruppi: “chi gestisce i corsi formativi per gli operatori pastorali, come pure gli incontri in preparazione ai sacramenti o comunque di catechesi, comprese tutte le attività degli oratori con minorenni, e le assemblee dei Consigli di partecipazione o del Sinodo diocesano, non è tenuto a verificare il green pass, salvo quando si consuma insieme il pasto in luoghi chiusi, ma deve sempre essere in grado di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario; inoltre vanno comunque rispettati i protocolli di prevenzione” – si legge nel decreto del Vescovo.
L’obbligo di green pass scatta per altre attività come i concerti nelle chiese, le visite guidate nei luoghi di culto e i convegni aperti al pubblico.
Operatori pastorali
Le disposizioni delle Chiese di Cuneo e di Fossano sono che i sacerdoti, i diaconi e gli operatori pastorali devono “essere nella condizione prevista per coloro che sono in possesso di green pass: la protezione dei fedeli per i quali prestano servizio deve prevalere su ogni altra considerazione, e quindi chi non è vaccinato o comunque nella condizione prevista per avere un green pass valido, deve astenersi da ogni ministero pastorale a diretto contatto con i fedeli”, scrive mons. Delbosco. Rientrano nell’obbligo i sacerdoti, i diaconi e tutti gli addetti e collaboratori delle Curie diocesane, degli uffici parrocchiali e delle opere educative, caritative e culturali, in particolare i dipendenti degli enti ecclesiastici; i ministri della liturgia e i catechisti sono esortati dal vescovo ad astenersi dal loro servizio se sprovvisti di green pass.