Cuneo – Dovevano essere venduti per aiutare a pagare i 233 milioni di euro sborsati per costruire, mettere in sicurezza e poi rafforzare, prima ancora di essere messo in funzione, il nuovo ospedale sulla collina di Verduno. 233 milioni di cui 191 pagati dal pubblico.
Ora la Regione su proposta dell’assessore reginale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardo, ha approvato oggi, mercoledì 6 ottobre, l’emendamento alla legge di riordino dell’ordinamento regionale che cancella l’alienzione dei due ex ospedali di il Santo Spirito di Bra e il San Lazzaro di Alba. Le sedi degli ex ospedali di Alba e Bra non sono dunque più in vendita. La Regione a trazione albese ha deciso di non recuperare il prestito fatto all’Asl Cn2 e che avrebbe dovuto essere restitutito proprio con i soldi della vendita dei vecchi ospedali di proprietà della stessa Asl Cn2. La Regione ha trasferito a titolo definitivo l’anticipo di 25 milioni e 800 mila euro già assegnato nel 2015 dalla Regione all’Azienda sanitaria locale Cn2 per il completamento della costruzione del nuovo ospedale di Verduno.
L’Asl già nel 2019 aveva lanciato un’asta pubblica per la vendita dei due ospedali e del poliambulatorio di via Goito a Bra, fissando la base a 21.150.000 euro, più bassa del prestito regionale.
Ora Icardi ha rilevato che i nuovi fabbisogni emersi nell’ambito della programmazione sanitaria regionale richiedono una diversa destinazione degli immobili degli ex-ospedali di Alba e Bra, che verranno riadattati a ambulatorio, case di comunità e a quanto sarà ritenuto più funzionale alle esigenze sanitarie del territorio. Insomma un nuovo aiuto per questa parte di provincia per il potenziamento della medicina territoriale e l’integrazione tra Vedruno e l’assistenza di prossimità.