Frabosa Sottana – “Un Galà della Castagna d’Oro straordinario in un anno straordinario per lo sport italiano”. Così’ è stato definita la premiazione e la festa a Frabosa dello scorso fine settimana. La kermesse frabosana ha saputo emozionare il pubblico, coinvolgerlo, trascinarlo premiando Antonella Palmisano, che con il suo oro al collo ha fatto sognare i presenti; l’atleta di casa, Davide Colombari; la forza trascinante di Ambra Sabatini alle parole misurate e lungimiranti di coach Davide Mazzanti, fino al riscatto di Irma Testa, cresciuta nella palestra di Torre Annunziata, tra i clan della criminalità organizzata, dove lo sport è stato un modo per scegliere la vita e la legalità. Emozioni che gli atleti hanno saputo trasmettere al pubblico del Gala Palace di Frabosa Sottana, dimostrando di essere campioni anche della vita. Al loro fianco, i due premiati Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e Mauro Bernardi, Presidente dell’Atl del Cuneese.
Una formula tradizionale, che ogni anno però non smette di coinvolgere i partecipanti. Il valore aggiunto? “Forse il fatto che il Galà riesce arrivare al cuore delle persone – dichiara il presidente dell’Associazione Turistica Mondolè, Paolo Bruno, storico organizzatore dell’evento -. Quella dei campioni non è mai solo una grandezza sportiva: ciascuno di loro porta sul palco la sua storia, la sua umanità, la sua esperienza di fragilità e successi. Esempi umani che arricchiscono il pubblico e che regalano sempre parole preziose, da conservare con cura. Questo è ciò che cerchiamo di regalare ogni anno, da trentatré edizioni a questa parte, e da domani si ricomincerà a lavorare per l’edizione 2022”.
Tutto esaurito anche l’indimenticabile sabato sera in compagnia di Orietta Berti, che sul palco del Gala Palace si è distinta per la sua simpatia, la sua grinta e, ovviamente, la sua insuperabile voce. Nell’intervista-racconto guidata da Marino Bartoletti, amico storico della manifestazione, la cantante emiliana ha ripercorso i suoi cinquantacinque anni di carriera attraverso i momenti più significativi, dai più belli e felici ai più dolorosi, dal matrimonio con Osvaldo al fotoromanzo, dagli amici che non ci sono più al tragico Sanremo di Luigi Tenco. Ma non solo, l’amatissima Orietta, infatti, non ha esitato a intonare i suoi classici, da “Tipitipitì” a “Io ti darò di più”, dall’aria di “Fin che la barca va” a “Io, tu e le rose”, fino al gran finale con il tormentone dell’estate “Mille”. Applausi, affetto e selfie finali con una delle cantanti più apprezzate degli ultimi cinquant’anni, che dall’amore del pubblico – ha raccontato al Galà – ha sempre tratto la sua forza.