Saluzzo – Si trovavano alla fermata dell’autobus allo scalo Ati di Saluzzo il 13 novembre 2017, in orario di uscita degli studenti da scuola. Nel piazzale c’erano circa un centinaio di persone, ma fra i tanti in attesa del bus furono controllati solo loro, C. D. e T. M., cittadini extracomunitari che giudicarono ingiusta quella scelta. Ai militari che chiedevano loro di esibire i documenti, i due ragazzi infatti chiesero perché si erano diretti subito verso di loro che si trovavano quasi a metà della piazza e si rifiutarono di mostrare i documenti.
I Carabinieri di pattuglia chiamarono in soccorso un’altra auto per portare i due in caserma; quando vennero fatti salire in macchina, uno dei due diede un pugno contro il divisorio interno. “Ci dissero che eravamo razzisti – ha riferito in aula uno dei militari -, avevano un tono arrogante, non violento; il pugno fu un gesto di stizza”. In caserma i due ragazzi mostrarono i documenti che risultarono in regola; vennero denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e mancata esibizione del documento.
Secondo quanto emerso in tribunale, per il pubblico ministero i due giovani non avevano opposto resistenza ai militari (non ci furono né violenza né minacce), e per questo ha chiesto l’assoluzione, mentre per la mancata esibizione dei documenti ha chiesto la condanna a tre mesi di arresto. Per la difesa invece i due andavano assolti perché si erano sentiti oggetto di discriminazione e avevano reagito a quella che avevano percepito come un’ingiustizia. Il giudice li ha assolti per il reato di resistenza per insussistenza del fatto e ha deciso di non doversi procedere per il secondo reato per la particolare tenuità del fatto.