Caterina Bellandi al secolo Zia Caterina: per fare conoscenza con lei bisogna invertire i termini. Il volto che proclama vero e genuino è quello di Zia Caterina. L’altro, quello della signora Bellandi, vive nell’“approssimazione” di una vita come tante. Poi quella stessa vita le presenta un’occasione per risvegliarsi dal torpore, per uscire dalla banalità. Lo fa però nel modo più duro possibile: la morte del marito.
Stefano le lascia un’eredità singolare, il suo taxi, strappandole una promessa: l’impegno a continuare il suo lavoro. Lei non si tira indietro, anzi va anche oltre e matura un progetto che per certi versi ha del rivoluzionario. Decide di mettere a disposizione il suo taxi, Milano25, per i bambini che devono recarsi all’ospedale Meyer di Firenze per le cure chemioterapiche. Corsa gratis, naturalmente.
Per realizzare un servizio del genere, però, è necessario un approccio particolare. Sa bene quanto è duro “stare dentro il dolore, perché stare dentro non significa chiedere come stai, ma condividere quel dolore in ogni momento, portarlo insieme”. Ecco allora la metamorfosi in Zia Caterina, persona stravagante che sorride ben sapendo cosa c’è dietro, che ogni mattina indossa abiti coloratissimi, un cappello di paglia, collane, campanellini. Poi c’è il suo taxi coperto di disegni vivaci, con i sedili pieni di peluches e giochi.
Così può dare il via alla giornata per incontrare i bambini che non esita a definire “supereroi”, perché ci vuole forza per affrontare la malattia. Non si sente un eroe. Continua il suo regolare lavoro di tassista. Certo è facile immaginare lo stupore dei clienti quando salgono sulla sua auto. Quelle è il lavoro, il resto è appassionato servizio da quando semplicemente ha accolto in modo radicale la svolta che la vita le ha prospettato.
L’esperienza di Zia Caterina è raccontata nel libro di Alessandra Cotoloni “Taxi Milano25”
Taxi Milano25
di Alessandra Cotoloni
San Paolo
16 euro