Roma – Oggi (30 settembre), la Cig ha dato il via libera alla prosecuzione della progettazione definitiva delle nuove opere del Tenda bis da realizzare a causa della Tempesta Alex.
La Conferenza intergovernativa italo francese per i collegamenti nelle Alpi del Sud ha preso atto della soluzione progettuale proposta da Anas e del costo complessivo dell’opera stimato in 254, 5 milioni. Una “promozione” con riserva perché l’approvazione ultima della Cig sarà data solo dopo l’esame del progetto definitivo affidato al Consorzio Edilmaco.
L’impresa torinese dovrà studiare il nuovo ponte sul rio della Cà, lungo 65 metri e a campata unica per superare l’enorme dissesto del versante francese. La realizzazione della struttura e la nuova morfologia della zona richiedono anche la revisione dell’impostazione dell’uscita delle due gallerie. Sul lato italiano non sono previste varianti alla progettazione originaria.
“Ci sono visioni diverse sul come fare i lavori e sulla loro organizzazione – riferisce Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione – ma Edilmaco ora può andare avanti. È il risultato che ci si aspettava e che consente la ripartenza del cantiere”.
Il cronoprogramma presentato prevede a ottobre 2023 l’apertura del Tenda bis con traffico a senso unico alternato regolato da semafori e inaugurazione entro il 2025 della seconda galleria ottenuta dall’ampliamento del tunnel storico.
Tempistica molto stretta per il rispetto della quale Anas sta ipotizzando di lavorare 24 ore al giorno su tre turni in galleria.
È andata delusa l’aspettativa dei francesi di utilizzare il vecchio Tenda per dare all’alta Valle Roya un collegamento con l’Italia. La galleria non potrà essere utilizzata perché servirà per la movimentazione di mezzi, attrezzature e materiali tra i cantieri dei due versanti.
Nel vertice si è parlato anche del collegamento ferroviario. La linea per Ventimiglia, salvo imprevisti, riaprirà il 20 dicembre.
“L’Italia – spiega Gabusi – ha chiesto che la nuova convenzione per la gestione della linea non preveda la ripartizione dei costi di manutenzione dell’infrastruttura solo sul numero delle corse dei treni perché questo penalizzerebbe lo Stato più impegnato a garantire il servizio di trasporto migliore”.
Purtroppo ancora una volta non sono sono stati dettati i tempi per la firma del documento, attesa da anni.
Sulla ferrovia la Francia ha proposto di eseguire lavori per 30 milioni nel 2024/25 e ulteriori 130 entro 2030/31. Gli investimenti saranno ripartiti al 50% tra i due Stati.