Cuneo – Dopo l’interruzione forzata dello scorso anno dovuta alla pandemia, gli alunni che hanno frequentato il collegio dei gesuiti negli anni ’50 e ’60 si sono ritrovati domenica 26 settembre per il tradizionale incontro annuale. Con una triste novità, quest’anno: da giugno la residenza del San Tomaso è vuota perché la mancanza di vocazioni ha consigliato ai superiori di trasferire altrove i pochi religiosi rimasti. E pure la cappella del collegio, frequentata alla domenica da molti cuneesi, è ormai inutilizzata, dopo la messa di addio celebratavi, con la presenza del vescovo, domenica 20 giugno. Anche i contratti per le utenze domestiche (luce, gas e acqua) sono ormai dismessi: è stata, quindi, una sorpresa per i 43 ex alunni ritrovatisi, insieme a molti antichi frequentatori della cappella tra cui era girata la voce, poter ancora una volta assistere alla celebrazione eucaristica sotto lo sguardo della Madonna bianca… a lume di candela.
A celebrare, insieme a due confratelli torinesi, il roccavionese padre Cesare Giraudo, unico gesuita che resterà a Cuneo nella casa di famiglia e continuerà a tenere i contatti con l’associazione San Tomaso e a celebrare la Messa nella loro cappella, in via Bersezio 2, il giovedì e la domenica alle 18,30.
Dopo la messa il gruppo si è trasferito alla Trattoria della Posta di Pradeboni per il pranzo sociale, e qui ha incontrato Nella Bergoglio, moglie del titolare e cugina di papa Francesco, gesuita pure lui. Tutto torna, con l’impegno del gruppo a mantenere i contatti e, soprattutto, a conservare i valori trasmessi dall’educazione dei padri gesuiti, pur nella diversità delle varie storie personali.