Borgo San Dalmazzo – Il Comitato “No al biodigestore” è tornato a far sentire la sua voce, dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria. Lo ha fatto nel corso di un incontro pubblico in presenza che si è svolto lunedì 27 settembre nella sala di piazza della Meridiana. Una ventina i presenti. Al tavolo dei relatori la parlamentare Chiara Gribaudo, il consigliere comunale Mauro Fantino e il medico Franco Dini.
Ribadite ancora una volta le ragioni della contrarietà al progetto presentato due anni fa dall’Acsr e già espresse in tante occasioni: impianto sovradimensionato, posizione non baricentrica per il territorio provinciale, nodi legislativi non superati, mancanza di una pianificazione provinciale e regionale, necessità di adottare il principio di precauzione, l’ingente investimento (tra i 13 e i 15 milioni di euro). Sull’allargamento del Consiglio di Amministrazione dell’Acsr (passato dall’amministratore unico a 5 consiglieri) Fantino ha annunciato di aver presentato una segnalazione alla Corte dei Conti, per valutare una eventuale violazione della legge Madia che impone di non aumentare i costi della politica. Molto deciso Franco Dini: “Si tratta di un progetto superficiale, approssimativo e dannoso per la nostra comunità. Faremo il possibile e l’impossibile per impedire la realizzazione del biodigestore”.
Sulle prospettive future sono emerse sfumature diverse. Da una parte Fantino che si è dichiarato “abbastanza ottimista nel vedere che la cosa si sta sgonfiando”. Dall’altra Chiara Gribaudo ha richiamato l’attenzione sul fatto che che il biodigestore di Borgo è stato inserito dalla Regione Piemonte nell’elenco degli interventi da finanziare con i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Per il biodigestore di Borgo e altri tre impianti in Piemonte è stato chiesto lo stanziamento di 63 milioni. E sono qualificati come cantierabili.
Si tratta di vedere se la richiesta verrà accolta. “Il Ministero dell’Ambiente – ha aggiunto la Gribaudo – non ha ancora dato le linee-guida (che indicheranno i criteri per “scremare” le richieste, ndr). Sarà comunque mia cura monitorare quello che succederà, con tutte le precauzioni del caso”.
Sullo sfondo, e non potrebbe essere diversamente, la scadenza elettorale della prossima primavera, quando i cittadini di Borgo saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo sindaco e il consiglio comunale. “Non siamo una forza politica – ha voluto precisare Fantino -, ma naturalmente come Comitato del No sosterremo chi si batterà contro il biodigestore”.