Cuneo – Proponeva, ai titolari di attività commerciali tra Cuneo e Mondovì, l’acquisto di divise da lavoro per conto di una nota azienda italiana e si faceva pagare in anticipo rispetto alla consegna che però non avveniva mai: con l’accusa di appropriazione indebita è stato rinviato a giudizio davanti al tribunale di Cuneo A. B., residente nel monregalese, effettivamente agente di commercio per conto della Bergamo Divise la quale, dopo le prime proteste dei commercianti beffati, lo denunciò. In aula hanno testimoniato circa dieci titolari di altrettante attività commerciali; c’erano parrucchieri, farmacisti, panettieri, gestori di ristoranti e bar. Per tutti la storia era la stessa; l’imputato si presentava come rappresentante dell’azienda bergamasca e proponeva l’acquisto di divise da lavoro. Tutti, fidando nelle serietà dell’azienda e nella qualità dei prodotti, facevano un ordine di circa 100 o 200 euro. A questo punto A. B. chiedeva il pagamento anticipato in contanti, assicurando che la merce sarebbe arrivata nel giro di pochi giorni, mentre invece l’ordine non veniva disposto. A casa dell’uomo, perquisita nel giugno 2019, i Carabinieri trovarono uno zainetto con dentro varie proposte d’ordine e contratti di acquisto firmati dai commercianti contattati. Vedendo che la merce non arrivava e che l’agente non rispondeva al telefono, tutti i negozianti si rivolsero direttamente alla Bergamo Divise che, a proprie spese, inviò la merce ai legittimi destinatari. Soddisfatti tutti gli acquirenti, all’azienda non è rimasto altro da fare che denunciare l’uomo. In aula all’udienza, mancava però proprio il rappresentante della ditta bergamasca, che dall’imputato dovrebbe ricevere poco più di mille euro, la somma che l’uomo si sarebbe intascato. Il processo è stato quindi rinviato per sentire la parte offesa e per la discussione finale.