Cuneo – “Continua la grave crisi del comparto zootecnico da carne e, soprattutto, della razza Piemontese, per cui sono necessarie particolari attenzioni da parte delle istituzioni, della Regione in primis, perché si sta mettendo in forte rischio la sopravvivenza delle imprese con conseguenze disastrose sia per gli addetti diretti e le loro famiglie, sia per l’indotto generato, ma anche per l’ambiente e per il territorio che rischia di perdere chi per primo si occupa del suo mantenimento”. È quanto evidenziano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale a fronte del tavolo che si svolgerà in Regione il 24 settembre prossimo, su richiesta ufficiale di Coldiretti Piemonte, proprio per affrontare la situazione ormai insostenibile.
“Si tratta di un comparto fondamentale per l’economia del nostro territorio – proseguono Moncalvo e Rivarossa – che sta già affrontando, oltre alle difficoltà della pandemia, gli aumenti delle materie prime schizzate alle stelle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Ricordiamo che il Piemonte con oltre 500.000 capi è la prima regione d’Italia per la zootecnia da carne: non intervenire per impedire la chiusura significa perdere l’enorme patrimonio fatto di tradizioni e biodiversità oltre ad abbandonare interi territori vocati proprio all’allevamento, attività scelta sempre più da giovani imprenditori”.