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Lunedì 24 febbraio 2025

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Il degrado della torre dell’ex Palazzo Littorio

Chiunque transiti lungo il fronte dell'edificio che ospita il cinema Monviso non può non vedere gli estesi distacchi di intonaco

La Guida - Il degrado della torre dell’ex Palazzo Littorio

Cuneo – L’intonaco, come una “pelle”, ha protetto per 87 anni gli elementi strutturali e le murature della torre dalle aggressioni degli agenti atmosferici. Condensa, cavillature, fessurazioni, scrostature, distacco sono i principali fenomeni di degrado che interessano l’intonaco delle facciate della torre Littoria che nel corso di questi ultimi anni appare deteriorata in modo sempre più importante.

Dopo il distacco di alcune parti dell’intonaco, alcuni tecnici, presumo del Comune, nel gennaio di quest’anno hanno effettuato delle verifiche sull’edificio sulla base delle quali hanno escluso il rischio di nuove cadute di calcinacci. Nonostante che dette conclusioni tecniche siano rassicuranti, chiunque transiti lungo il fronte dell’edificio che ospita il cinema Monviso ed alzi lo sguardo non può non vedere gli estesi distacchi di intonaco che hanno portato in vista i ferri di armatura ormai tutti arrugginiti.

L’ex Palazzo Littorio, attuale cinema-teatro Monviso, fu il risultato di ristrutturazioni e ampliamenti realizzati in più fasi negli anni dal 1932 al 1936 sul preesistente Palazzo delle istituzioni popolari fatto costruire, su progetto dell’ingegner Antonio Sartoris. Dopo l’avvento del fascismo, il palazzo fu destinato a funzione di “rappresentanza del Nuovo Regime” (come cita la relazione di progetto). L’edificio fu ampliato nel 1932-33, su progetto del geometra Mario Branda dell’amministrazione provinciale con la costruzione di una nuova ala su via Bruni che ricalcava lo stile del nucleo originario.

Nel 1934 fu progettato il nuovo corpo in stile razionalista (impropriamente fascista) in via XX Settembre su disegno dell’ingegner Antonio Ferrero con un teatro, una palestra al piano interrato e la Torre Littoria in corrispondenza dell’entrata principale. Nel 1936 l’ultimo ampliamento su via Felice Cavallotti.

La ex Casa del Fascio non compare come bene immobile pubblico nell’elenco del Comune di Cuneo dei Beni Culturali da salvaguardare e vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio in quanto l’edificio, pur avendo oltre settant’anni (per la precisione 87 anni), per il Comune non riveste alcun interesse storico architettonico.

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