Cuneo – Ventuno le segnalazioni in Procura per incendio boschivo e 36 i verbali amministrativi elevati per condotte pericolose, prima fra tutte gli abbruciamenti a distanze dal bosco troppo ridotte, per un importo complessivo contestato di 27.712 euro. È questa l’attività dei Carabinieri Forestali di Cuneo che si è intensificata in questi ultimi tempi caratterizzati da un lungo periodo di siccità che ha interessato la provincia di Cuneo. I segni sono evidenti: rete idrica superficiale ormai pressoché prosciugata, alpeggi montani brulli e bestiame costretto a demonticazione anticipata, campagne assetate e boschi precocemente ingialliti. In queste situazioni, oltre ai danni economici immediati legati al calo di produttività dei campi e ai costi per l’irrigazione, sono le porzioni boscate quelle che destano maggiore preoccupazione, per il rischio legato al fenomeno degli incendi boschivi.
L’ultimo caso in ordine di tempo è avvenuto recentemente nel comune di Trinità dove un abbruciamento di alcuni residui vegetali su un terreno incolto, è sfuggito di mano al conducente del terreno e le fiamme si sono propagate attraverso arbusti e infestanti, fino a raggiungere un’area boscata limitrofa al terreno in questione. Solo il pronto intervento delle squadre di spegnimento ha impedito che sfociasse in un incendio boschivo di grandi dimensioni. Il responsabile, individuato dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cuneo, è stato segnalato alla Procura della Repubblica. L’art 423bis del Codice Penale, specifico per gli incendi boschivi, prevede, per gli incendi di origine colposa, pene che possono arrivare fino alla reclusione da 1 a 5 anni, ulteriormente aumentabili se dall’incendio deriva un danno grave esteso e persistente per l’ambiente.