“La forma del cielo” è il titolo della mostra e del catalogo edito da Primalpe su David Ruff. La mostra è ancora visibile a Rittana nell’ex Canonica fino al 3 ottobre ma il catalogo rimane e presenta le opere in mostra con in testi di Giacomo Doglio, Chiara Massinello che con la vedova di Ruff, Susan Finnel ha curato la mostra.
Pittore, grafico, stampatore, poeta e intellettuale Ruff è stato artista newyorkese nato nel Bronx, spesso associato all’espressionismo astratto statunitense, difficilmente collocabile in una precisa corrente o entro chiari confini di stile. Attivista impegnato nelle grandi campagne politiche per i diritti civili, in Alabama, Mississippi, Upstate New York e Washington D.C., amante della natura, della poesia e della letteratura (Keats, Shakespeare, Rilke, Dylan Thomas), come della musica (Dizzy Gillespie, Bill Evans, Coltrane e Bach), Ruff lascia l’America nel 1969 con la moglie con la figlia piccola, per approdare prima ad Amsterdam, poi, nel 1971 in Piemonte, stabilendosi nell’Europa da dove le loro famiglie erano migrate all’inizio del Novecento per approdare negli Stati Uniti. E il ponte tra Stati Uniti ed Europa è la marca del suo stile: ha saputo riflettere sulla tradizione artistica americana e su quella europea, influenzato anche da maestri italiani quali Botticelli, Tiziano, Veronese, Tintoretto e Giorgione, raggiungendo uno stile unico, dai caratteri evidentemente avanguardistici per il suo saper guardare sempre oltre le sensibilità del suo tempo. In lui molto spiccato è il tratto coloristico, tra luce e vibranti atmosfere, tra tinte tenui e forti, che conferisce nuance e sfumature alla realtà, ai sogni, alle sensazioni, alle emozioni. La luce è quella colpisce, la luce dell’estate di Langa, dei cieli azzurri della Granda, del verde delle colline,
“David Ruff racconta i cieli, i colori dei campi e il trascorrere delle stagioni sugli alberi. Il muoversi leggero delle foglie, la luce e l’azzurro delle belle giornate. La nostalgia del tempo che passa e il miracolo della vita. La sua visione è astratta, ma parte sempre dalla natura. E alla natura ritorna. – scrive Chiara Massinello che con la vedova di Ruff, Susan Finnel, ha curato la mostra per GrandArte e L’Era Granda – Nei suoi dipinti, lascia allo spettatore totale libertà di guardare e interpretare. Vede, chi ha occhi per vedere. Non c’è imposizione nella sua arte, come non c’è disegno preciso, né linee rette. È una pittura di colore e luce che crea e comunica bellezza. Sogno, realtà e memoria si mischiano. Natura, poesia e musica. Tutto è mutevole ed eterno allo stesso tempo. Non c’è presente nei dipinti di David Ruff, non c’è mai una città, nessuna violenza, né aggressività… Niente è superfluo nei suoi dipinti. La sua pittura è intima e pura. Libera e aperta all’infinito”.
David Ruff. La forma del cielo
Primalpe
15 euro