Cuneo – C’è confusione sotto il cielo – considerato inquinato – della Pianura Padana: da domani (mercoledì 15 settembre) scattano ufficialmente anche in Piemonte nuove misure di contrasto a smog e inquinamento da polveri sottili per emissioni dei veicoli, con divieti e limitazioni di circolazione per veicoli fino a Euro 2 benzina ed Euro 4 diesel, anche con fasce orarie (8.30-18.30, ma per i veicoli più inquinanti. In Granda si tratta di nove Comuni: le “sette sorelle” Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano, oltre a Borgo San Dalmazzo e Busca.
Si parte però in ordine sparso: solo Fossano si è già adeguata con la cartellonistica, tutte le altre hanno definito le ordinanze e le vie escluse dal provvedimento (quelle centrali e di maggiore percorrenza) ma non hanno ancora completato i passaggi. In alcuni casi è stata vincolata l’entrata in vigore all’effettiva installazione della cartellonistica; ad Alba e Bra, invece, il “semaforo smog” era già più strutturato. Anche sui controlli, al momento, le indicazioni non risultano chiare. Tra le città coinvolte, le più se la prendono con la decisione regionale e lamentano le modalità dell’intervento; il capoluogo ha presentato ricorso, chiedendo soluzioni differenti al problema dell’inquinamento.
L’alternativa è dotare l’auto “inquinante” del sistema “Move in” (monitoraggio veicoli inquinanti), una sorta di “scatola nera” con rilevamento satellitare per il conteggio dei chilometri nelle zone vincolate: ai controlli, potranno scattare le sanzioni in caso di superamento delle soglie previste per le varie categorie di veicoli. Il costo è sui 30 euro per il dispositivo e 20 all’anno per il servizio (ed è richiesto lo Spid).
Forte la protesta anche da parte di associazioni di categoria, in particolare gli artigiani, per le limitazioni ai veicoli utilizzati per l’attività.