Boves – Si è concluso con una condanna a un anno di reclusione il processo a J. M. M., accusato di lesioni, minacce e porto abusivo di arma. L’uomo si trovava al bar Portico la sera del 30 aprile 2019, quando vide entrare nel locale la sua ex con il nuovo compagno. Secondo il racconto dei due giovani, che si sono costituiti parti civili al processo, l’uomo si sarebbe seduto a un tavolo fuori dal locale, in modo da essere visibile ai due che erano dentro, e con un coltello fece il gesto di tagliare la gola. La coppia uscì dal bar e mente l’uomo invitava la fidanzata ad andare subito in macchina, si fermò a discutere con l’imputato: “Venne contro di me con una bottiglia – ha detto la vittima in aula – ma lo spinsi indietro, lui mi tirò verso di sé e cademmo insieme. Quando mi rialzai avevo la ferita da coltello alla gamba”. La donna che era in auto non vide l’aggressione perché la visuale era coperta da una siepe, ma vide il fidanzato rientrare velocemente in auto ferito e dolorante. Tra gli altri clienti del bar, tutti hanno sentito la discussione per motivi di gelosia ma pare che nessuno abbia visto nulla; solo la titolare, che durante l’aggressione era in cucina, allertata dalle grida è intervenuta per aiutare il ferito. Al termine della discussione, l’accusa ha chiesto per l’imputato la condanna a otto mesi per le minacce e lesioni, mentre ha concluso per l’assoluzione per il porto del coltello che non fu ritrovato. Alla richiesta di condanna e di risarcimento si sono associate anche le parti civili della coppia, mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione per tutti i tre i capi d’imputazione non essendo stata pienamente raggiunta la prova della colpevolezza dell’imputato, dal momento che le uniche testimonianze a tratti evasive erano quelle delle parti offese. La giudice ha accolto la richiesta di condanna aumentandola a un anno di reclusione e condannando l’imputato al risarcimento di 1.000 euro per la donna e 8.000 euro per la vittima dell’accoltellamento. Per uno dei testimoni al processo è stato invece disposto l’invio degli atti alla Procura affinché si valuti un procedimento per falsa testimonianza.