Cuneo – Il 2021 è un’annata particolare per il mondo della frutta. I produttori hanno dovuto fare i conti prima con le gelate primaverili e poi, in diverse zone della Granda, con rovinose grandinate.
“Confcooperative Cuneo – dichiara il presidente Alessandro Durando – ha sostenuto una prima verifica nel distretto del saluzzese a metà stagione. Il bilancio ad oggi è in chiaroscuro: si notano infatti differenze rispetto alle tipologie di frutta e al territorio. Sul mercato la maggiore tenuta è stata registrata da chi non è stato colpito dal maltempo e ha potuto contare su prodotti diversificati”.
Le perdite sono state ingenti per quanto riguarda le pesche e le pere che hanno subito perdite fino al 70%-90%. La prima fase della raccolta, che ha riguardato le drupacee, è stata decisamente negativa, confermando le previsioni temute dopo le gelate che hanno colpito le prime fioriture, limitando la produzione.
A fronte di un quantitativo minore di prodotto, con un conseguente rincaro dei prezzi, non vi è stato però sul mercato un riscontro nella richiesta che è rimasta limitata.
A fare da traino i piccoli frutti che hanno consentito ai produttori di tamponare la situazione, mentre si guarda con fiducia alla raccolta delle mele che è appena iniziata.
“La prima fase della raccolta è stata influenzata dal clima”– spiega Flavio Lovera, direttore della Cooperativa Albifrutta di Costigliole Saluzzo – “che ha interessato le zone in maniera diversa. I prezzi sul mercato, in relazione alla quantità di prodotto, sono stati alti, ma la risposta non è stata quella sperata. Nel nostro caso l’albicocca tonda di Costigliole si è confermata una certezza, è una varietà di nicchia, molto apprezzata che non ha subito danni. Il bilancio sulla raccolta delle mele, che al momento hanno mantenuto gli standard di produzione e riusciranno a raggiungere una buona colorazione, si farà alla fine, in base agli andamenti del mercato”.
“Il 2021 ha un segno negativo”– commenta Domenico Paschettadi Ortofruit Italia di Saluzzo – “Le gelate di aprile hanno colpito molto le drupacee (pesche, albicocche e susine), per le pesche parliamo anche di un -70%. I piccoli frutti, invece, hanno mantenuto gli standard quantitativi e hanno consentito di tamponare la situazione. Ora attendiamo di vedere come si piazzeranno sul mercato le mele che sono di buona qualità e si prestano bene anche per esportazioni oltreoceano, ma le valutazioni si potranno fare solo alla fine dell’anno”.
“A fronte di un prodotto limitato anche la richiesta è stata scarsa” – Simone BernardiPresidente della Società cooperativa Lagnasco Group – “Il clima nella prima fase dell’anno ha compromesso i quantitativi di prodotto, ora per le mele le prospettive sono buone ma molto dipenderà anche dall’andamento dei mercati per quanto riguarda anche il rincaro delle materie prima come la carta, imballaggi in plastica, il legno e la logistica. C’è da riorganizzarsi anche per essere appetibili sul mercato estero dove, al momento, la Brexit non ha lasciato particolari strascichi e non solo. Siamo soddisfatti dell’andamento dei piccoli frutti. Le nuove sfide per il futuro dovranno tener conto anche dei cambiamenti delle persone in relazione al consumo di frutta estiva”.
“Un’annata strana”– dichiara Domenico Sacchetto, Presidente di Asprofrut- “Unica in tutti i sensi. Prima abbiamo fatto i conti con le gelate che hanno compromesso coltivazioni, registrando perdite soprattutto per pere e pesche, poi con una richiesta scarsa nonostante la quantità minore di prodotto, senza contare la carenza di personale, magazzinieri e raccoglitori. I piccoli frutti hanno fatto da traino anche per le esportazioni, specialmente con l’Inghilterra i cui rapporti, fortunatamente, non hanno risentito della Brexit”.
Le preoccupazioni per il futuro ci sono, servirà ripensarsi per far fronte non solo a problemi come gelate e grandinate, ma anche alla siccità, tema che si lega strettamente al tema degli “invasi” che, nella nostra provincia, si dibatte da tempo e che potrebbe dare respiro al settore agricolo.
Positivo, per tutti, il lavoro di presidio realizzato sul territorio sui temi dell’emergenza sanitaria, delle vaccinazioni dei lavoratori stagionali, così l’attenzione all’alloggiamento degli stessi da parte delle aziende con il sostegno delle associazioni di categoria e degli enti istituzionali a partire dal protocollo siglato con la Prefettura. Il “Tavolo frutta del Monviso” che vede il costante confronto tra i differenti attori è uno strumento essenziale per governare in modo costruttivo le dinamiche del territorio su un settore strategico, quale quello frutticolo, per lo sviluppo dell’economia locale.