Il Premio Nobel peruviano, ma naturalizzato spagnolo, Mario Vargas Llosa ritorna al romanzo con un libro marcatamente storico, ma com molti riferimenti all’attualità. Al centro il golpe organizzato nel 1954 dalla Cia e dall’Union Fruit Company (poi Chiquita) in Guatemala. Una scelta che si basa su una fake news: la minaccia in America Latina del sopravvento del comunismo. Per questo è necessaria la Cia che per salvare la democrazia e l’Occidente dall’Unione Sovietica organizza un golpe per deporre Jacobo Arbenz, profondamente democratico e che non aveva proprio nulla a che fare con i russi. Nella storia c’è la storia dell’Union Fruit che è riuscita a far conoscere e imporre nella dieta alimentare di tutto il mondo la banana. Una scelta che arricchisce l’azienda guatemalteca, ma a scapito dei poveri contadini sfruttati. Il presidente capisce, vede e ama il suo popolo per cui decide di dare il via a una riforma agraria che porterà benefici ai lavoratori ma non al ricco capitalista fondiario, e per questo bisogna inventarsi un nemico improvviso e sbarazzarsi di Arbenz. Il responsabile delle relazioni della multinazionale delle banane, Edward Bernays,, mago del marketing, crea così notizie false che fecero credere persino alla stampa liberal che il Guatemala fosse un avamposto dell’Urss, in un mondo in piena Guerra Fredda. Da non perdere per capire come si muove la finzione della propaganda (quale attualità!).
Tempi duri
di Mario Vargas Llosa
Einaudi
20 euro