Cuneo – Il piano nazionale di Banda Ultra Larga, nato con l’obiettivo di portare internet e segnale veloce in quelle zone dove gli operatori di mercato non hanno investono, è in ritardo. In diversi comuni del cuneese, classificati come aree montane penalizzate dall’accesso lento o nullo alla rete, i lavori sono stati sospesi o sono in fase di stallo. Sull’argomento è intervenuta l’Associazione Nazionale Comuni ed enti montani. In una lettera di protesta, Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte ha espresso forti critiche riguardo a: incertezza dei lavori (se sono terminati oppure no e quale operatore è responsabile e con quali costi di allacciamento), proposte di abbonamento troppo costose e condizione del manto stradale dopo i lavori di messa in posa dei cavi. Quest’ultima problematica è evidente anche in diversi comuni della Granda, tra cui Cuneo stesso. Oggetto di critica anche il ritardo sulla tabella di marcia: il progetto, iniziato nel 2015, ha portato accesso alla rete solo 156 comuni su più di mille in lista. Uncem ha concluso chiedendo che il Ministero per lo sviluppo economico e il Ministero per la Digitalizzazione si esprimano sui ritardi e sulle problematiche dell’argomento. “Il piano Banda Ultra Larga è pagato da fondi pubblici e i cittadini meritano risposte.”
La lista aggiornata dei comuni in cui il servizio è stato sospeso è consultabile sul sito della Regione.