Raccontare il paesaggio attraverso le sue suggestioni, lo fa Carlo Grande in un “camminare nelle valli e nelle terre alte, ai bordi del giardino e della pianura che si affaccia sull’Altrove di misteriose montagne”. La meta è lo stesso cammino che vede nel paesaggio il riflesso dell’anima nella forma di ricordi, di sensazioni, di impressioni.
L’autore quindi non si preoccupa di organizzare itinerari, ma sa che “ci si salva solo muovendosi, mettendo chilometri nelle gambe e aria azzurra negli occhi”. Allora cerca di condividere le suggestioni che questi paesaggi offrono dalla Valle Argentina di Triora fino al Verbano e all’Ossola passando attraverso le terre occitane e le valli Valdesi.
Il Cuneese è ben rappresentato con quadri che si presentano come diari di viaggio accumulando spesso molti nomi di luoghi citati magari solo per una seduzione colta al volo fra le stradine di un borgo o “su crinali sempre più sottili che separano la natura della cultura”. Talvolta si ha l’impressione quasi di perdersi in questo sommarsi di nomi, ma poi li si rilegge come provocazioni per costruirsi il personale percorso.
Così dopo il territorio al di là del Colle di Nava “covo di boschi e di storia” si scende nelle Langhe, per incrociare la storia partigiana, poi nel Monregalese. C’è lo spazio per un omaggio alla stazione di Cuneo “che profuma di déco” e un viaggio sul treno delle Meraviglie. Poi lo sguardo si posa sulle vallate alpine per ricordare le generazioni passate, la “radice amara di queste montagne” e raggiungere i piedi del Monviso sui “sentieri del silenzio”.
Paralleli alle suggestioni dei paesaggi, i rimandi a scrittori e artisti. Di nuovo hanno un senso di provocazione: una citazione, un’impressione, il resto è tutto nelle mani del lettore perché “ognuno tracci la mappa da sé, come in certi momenti della vita”.
Il giardino incantato
Carlo Grande
Ets
16,90 euro