Roma – Il nuovo protocollo sanitario della Figc per le categorie dilettantistiche e giovanile ha di nuovo scatenato una serie di ipotesi e interpretazioni su quali siano gli obblighi delle società calcistiche per riprendere l’attività sul campo, soprattutto in considerazione dell’introduzione del green pass. In attesa della pubblicazione di un vademecum esemplificativo da parte della LND, una prima e utile intepretazione arriva dal Comitato Figc-Lnd della Toscana, che tramite comunicato specifica come “il green pass sarà obbligatorio nei soli campionati nazionali e ad interesse nazionale, dunque per le gare di Eccellenza maschile e femminile, Serie C/1 di Calcio a 5 maschile e femminile. In questi campionati l’obbligatorietà si estende anche agli allenamenti nel caso in cui siano effettuati al chiuso, mentre la certificazione verde non sarà richiesta per le sedute tenutesi all’aperto.
Per tutte le altre squadre partecipanti ai campionati regionali e provinciali dilettanti e giovanili non sarà invece obbligatorio essere in possesso del green pass, anche se consigliato, tranne che nei casi di attività al chiuso. Per tutti i soggetti facenti parte il gruppo squadra, sarà necessario effettuare un tampone 48/72 ore antecedenti il primo raduno, mentre per i soli soggetti non vaccinati e/o non guariti dall’infezione sarà obbligatorio effettuarne un altro a distanza di 7 giorni. Dopo questo “screening iniziale”, non è previsto, al momento, nessun altro controllo. Per le squadre rimane poi in vigore l’obbligatorietà dell’autocertificazione e delle misure di prevenzione igienico-sanitarie dei precedenti protocolli. Resta inteso che lo screening iniziale deve essere effettuato anche dalle squadre che partecipano ai campionati di interesse nazionale. Tutti coloro, pertanto, che siano privi di green pass, ad eccezione delle squadre di interesse nazionale per le quali ricordiamo essere obbligatorio, dovranno dunque portare per l’intera stagione sportiva l’autocertificazione senza la quale non sarà possibile accedere all’impianto. Le indicazioni per l’attività di base (scuole calcio) sono riportate a pag. 13 del Protocollo (ovvero: uso dell’autocertificazione, rispetto delle norme sanitarie, attività di informazione e formazione). Si ricorda inoltre che, nel caso di un calciatore guarito dall’infezione, è necessario sostenere nuovamente la visita medico-sportiva per ottenere la certificazione senza la quale non sarà possibile riprendere gli allenamenti e le partite. Restano poi in vigore tutte le misure tese al contenimento della pandemia come l’uso delle mascherine negli spazi al chiuso, la misurazione della temperatura, l’uso del gel disinfettante, la disinfezione di tutti gli spazi subito dopo l’utilizzo e la registrazione degli accessi per 14 giorni”.