Così cantava, intorno al 1340, Francesco Petrarca in quel di Vaucluse, in Francia. Chissà se oggi a quei tre affettuosi aggettivi non sarebbe tentato di associare anche quello di “minerali”. Probabilmente no, tanto è lontano il mondo delle acque minerali dalla poesia, immerso com’è nella prosa degli affari.
E sono affari consistenti quelli delle acque minerali, in particolare in Italia dove siamo secondi al mondo per il consumo pro-capite con 222 litri all’anno, grazie anche al prezzo più basso d’Europa (20 centesimi al litro). Siamo anche al secondo posto per le esportazioni in Europa, dietro la Francia, e terzi nel mondo.
Se ci fossero le olimpiadi dell’acqua non scenderemmo dal podio, tutta un’altra storia invece nella classifica sulla produzione di rifiuti di plastica.