Ieri, martedì 3 agosto è morto improvvisamente a 71 anni Antonio Pennacchi, scrittore di Latina, approdato alla letteratura tardi ma vincitore del Premio Strega nel 2010 con il romanzo “Canale Mussolini” edito da Mondadori. Nei supi libri ha raccontato un territorio, quello dell’Agro Pontino e delle bonifiche mussoliniane, e una società in cambiamento, quella dell’Italia del Novecento del Ventennio e del dopoguerra. Un altro suo romanzo “Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi” nel 2007 era diventato film con il titolo “Mio fratello è figlio unico”, per la regia di Daniele Luchetti. Qui la recensione del suo ultimo libro uscito epr Mondadori nel dicembre scorso.
Lungo la strada del mare da Latina verso la costa arrivano anche i Peruzzi, una delle tante famiglie venete che giungono nel Lazio durante il regime fascista ai tempi della bonifica dell’Agro Pontino. Sono un vero e proprio clan, perché malgrado siano spesso molto litigiosi, nel momento del bisogno si rivelano sempre uniti. E come tutte le saghe familiari che si rispettano le vicende dei personaggi si mescolano con la storia del Paese. Storie di piccoli uomini e piccole donne il cui mondo va a inserirsi e fondersi con le vicende della storia d’Italia del dopoguerra e del boom economico. Pennacchi fa rivivere i ricordi dei vecchi giochi ma anche avvenimenti tragici che si accavallano tra loro per dar vita ad un racconto in cui non ci si annoia mai, sempre con personaggi nuovi che irrompono nelle vicende. La storia è narrata in prima persona dal nipote di zio Benassi, che si rivolge direttamente a chi legge, rendendolo parte della storia, quasi come un personaggio.
Pennacchi riesce a creare una storia unica, uno di quei racconti della tradizione orale, tipici delle famiglie contadine durante un raduno domenicale. Un viaggio nel tempo in uno stile narrativo che già conosciamo negli altri libri dell’autore: finto ingenuo che racconta in modo sarcastico e pungente la storia italiana attraverso le vicissitudini di una semplice famiglia.
L’altra protagonista è Latina, Littoria durante il Ventennio, nata come città agricola, posta al centro esatto delle vecchie Paludi che con il boom economico alle porte, si era spinta fino al mare e dunque al mondo.
La strada del mare
di Antonio Pennacchi
Mondadori
20 euro