Cuneo – È di oltre centomila euro l’ammontare del bottino arraffato nei 58 colpi attribuiti alla banda criminale sgominata nelle prime ore di oggi (martedì 3 agosto), composta da 12 nomadi sinti, tra i 18 e i 50 anni di età, per i quali sono state eseguite le ordinanze di custodia cautelare, tra le province di Cuneo e Asti, in particolare a Magliano Alpi e Rocca de’ Baldi (considerate la base logistica del sodalizio). Le accuse sono di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati in abitazione, in esercizi commerciali e di ricettazione”. Per otto di loro si sono aperte le porte del carcere (cinque uomini e tre donne), un uomo è agli arresti domiciliari; per tre (due uomini e una donna) obbligo di dimora. Tra il settembre scorso e la primavera, i Carabinieri hanno raccolto indizi di colpevolezza attribuendo alla banda 58 episodi: 30 furti aggravati in abitazione (di cui 28 nel cuneese, gli altri due nell’astigiano e nel pavese), 23 furti aggravati in esercizi commerciali, tutti in provincia di Cuneo, due furti con destrezza (con la tecnica dell’abbraccio), due episodi di ricettazioni di refurtiva, un furto aggravato su autovettura, nel cuneese. I dodici erano legati da rapporti di parentela, oltre ad avere precedenti; la refurtiva era soprattutto oro e preziosi, elettrodomestici e abbigliamento. C’era anche una “divisione dei compiti”: gli uomini si occupavano dei furti in abitazione, mentre le donne negli esercizi commerciali. Il tutto con strumenti da scasso, mezzi di comunicazione e auto con targhe false sia per i sopralluoghi sia per i furti. I colpi in abitazione venivano messi a segno soprattutto in assenza dei proprietari, ma ci sono anche stati casi di raggiri a persone anziane, presentandosi come operatori delle forze dell’ordine o di uffici pubblici.