Nell’Unione Europea non basta avere un alto livello di istruzione per accedere ai corrispondenti livelli di lavoro: la differenza la fa anche la nazionalità. La distanza tra alto livello di istruzione e lavori a competenze medio o basse pesa in particolare per i cittadini extra-UE: la pagano il 41,4% di loro, il 32,3% dei cittadini di altri Paesi UE e il 20,8% dei cittadini nazionali.
Queste distanze sono molto più marcate in Italia, dove non hanno un livello di lavoro pari alla loro istruzione il 66,5% dei cittadini extra-UE, il 47,8% dei cittadini di altri Paesi UE e il 18% dei cittadini italiani.
C’è della sabbia negli ingranaggi dell’”ascensore sociale” e rimuovere questi differenziali farebbe bene a tutti.