Non Storia, ma storie per raccontare la vita ai Tetti di Dronero “un posto isolato, in una valle isolata di una provincia isolata”. Un approccio dal sapore malinconico vivacizzato da queste storie.
L’autore non intende svolgere una ricerca storica, ma rinnovare il ricordo di persone, fatti e luoghi. L’affetto traspare evidente e carica di discrezione questa passeggiata tra le poche stradine del borgo principale nel fondovalle, dove “c’era tutto quello che serviva, o quasi”, come tra le case sparse lungo i due valloni che salgono verso il crinale che si affaccia sulla val Grana.
E per storie sono da intendere “favole, balle, panzane o fisime”, talvolta esagerate talvolta deformate dalla memoria sempre raccontate col rispetto che viene dalla consapevolezza di maneggiare un’eredità. Attraverso queste storie Italo Marino guida all’incontro con persone, alla scoperta di luoghi e invita il “forestiero” a progettare una passeggiata per vedere di persona nonostante molti dei luoghi siano ormai abbandonati.
Questa vita raccontata nel cibo nelle feste, dai momenti clou al quotidiano arrabattarsi, dai lavori alla devozione, trova espressione nell’“occitano d’i Tech” la cui unicità rispetto al resto della Valle Maira è stata salvaguardata proprio da quell’isolamento che è stato anche la causa dello spopolamento. Consapevole che il paese sia stato “destinato per orografia, dislocazione e altimetria alla parlata piemontese”, l’autore comunque vuole dare il suo contributo alla memoria linguistica patrimonio e insieme testimone della vita di chi la usava.
Storie d’I Tech de Drouné
di Italo Marino
Dragone
18 euro