Borgo San Dalmazzo – Domenica 11 luglio è stato commemorato, per iniziativa dell’Anpi Borgo e valli, l’eccidio del 6 luglio 1944, quando 10 prigionieri (2 civili e 8 partigiani) furono fucilati dai tedeschi: i loro corpi vennero rinvenuti sui binari della tramvia Cuneo-Demonte, nei pressi di Tetto Gallotto, e solo grazie al coraggio del macchinista e del bigliettaio Giovanni Forneris (la cui testimonianza venne raccolta anni dopo da Franco Beltrando in una video-intervista) non vennero straziati dalle ruote del tram. Il prof. Livio Berardo ha ricostruito nei particolari il drammatico episodio, tracciando anche un profilo delle vittime. “Due erano civili, uno apparteneva alle formazioni autonome garibaldine di Saluzzo, due alle bande della Val Casotto e ben cinque provenivano dalla 12ª Divisione Autonoma di Bra”. “La Resistenza – ha sottolineato Berardo – è stata opera di una minoranza, uomini e donne coraggiose, ma senza il consenso e l’appoggio della maggioranza della popolazione non avrebbe potuto né sopravvivere né operare. È quanto ci insegna questo episodio”.
“È stato un momento molto emozionante – commenta Maddalena Forneris, presidente dell’Anpi Borgo -, è un progetto inseguito da due anni. Per la prima volta sono stati ricordati i morti della tramvia. L’Anpi vuole conservare la memoria del passato, ma anche trasmettere valori come la solidarietà, il rispetto, il coraggio civile: valori di cui oggi c’è un bisogno enorme e che in quell’episodio del ’44 sono ben testimoniati”.
Dopo la commemorazione al cimitero, che ha visto anche la partecipazione di una nutrita rappresentanza della Città di Bra guidata dal presidente del consiglio comunale Fabio Bailo, oltre che di alcuni parenti delle vittime e di Giovanni Forneris, i presenti si sono trasferiti in via Cuneo dove hanno deposto una corona di fiori al cippo collocato a lato della statale Borgo-Cuneo, all’altezza di Borgomercato.