Savigliano – È proseguito al tribunale di Cuneo il processo per lesioni aggravate in cui è imputato A.C., giovane saviglianese, accusato di aver picchiato due coniugi all’uscita da un ristorante della città, la sera del 13 aprile 2019.
La coppia che si è costituita parte civile in giudizio, alla scorsa udienza aveva riferito che quella sera si era recata al ristorante insieme ad altre due coppie di amici. All’interno del locale c’era già una tavolata di ragazzi piuttosto chiassosi e poi se ne aggiunse un’altra altrettanto rumorosa. “Parlavano a voce alta e non riuscivamo neanche a sentirci tra di noi”, avevano riferito i due coniugi. Quando provarono a chiedere di fare meno rumore, dalle tavolate sarebbero partiti insulti alla volta dei signori. Fuori dal locale, dopo aver pagato ci fu l’aggressione.
“Quel ragazzo aveva aggredito il mio amico. Aveva riferito la parte offesa in aula – e nel tentativo di difenderlo sono stato colpito anche io”. L’uomo venne ferito ad un occhio e poi a terra ancora calci e botte, tanto da riportare seri problemi ad una spalla che fu operata in un lungo intervento durato sette ore. Anche alla moglie, nel tentativo di soccorrere suo marito, venne preso e storto il braccio e anche lei dovrà subire un intervento. La donna ha anche riferito di aver dovuto vendere la propria attività perché il marito non poteva più aiutarla nei lavori più pesanti e lei non poteva permettersi un commesso.
Nessuno dei due ha però saputo spiegare come mai in ospedale incontrarono anche A.C. che aveva dovuto far ricorso alle cure mediche per una frattura al naso; “non aveva segni in volto e nessuno dei nostri amici lo aveva colpito” avevano detto in aula i coniugi. Ad offrire una spiegazione delle condizioni fisiche dell’imputato è stato uno dei ragazzi che quella sera si trovava al ristorante insieme agli amici. “Parlavamo e scherzavamo tra noi” ha detto il ragazzo che ha ammesso che il suo gruppo era stato ripreso dai camerieri perché troppo chiassosi. Il teste ha anche visto che il gruppo dell’imputato e delle due parti offese si erano trovati alla cassa a pagare nello stesso momento. “Ho sentito che uno degli amici della vittima aveva chiamato A.C. ‘cuor di leone’ e lo aveva invitato a terminare la discussione fuori dal locale. Uno dei miei amici si era affacciato sulla porta del ristorante per fumare ed era subito tornato indietro per invitarci a vedere quello che stava accadendo fuori”. Secondo il racconto del teste, la vittima dell’aggressione era a terra, mentre gli altri due signori stavano aggredendo A.C.”intervenni per portarlo via e vidi che era sanguinante”. Dopo aver ascoltato i testi dell’accusa, il 10 settembre il processo proseguirà con altri testi della difesa.