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Venerdì 22 novembre 2024

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L’imponenza dei castelli di Lagnasco tra i frutteti in fiore

La costruzione ebbe inizio intorno al 1100 per opera dei Marchesi di Busca

La Guida - L’imponenza dei castelli di Lagnasco tra i frutteti in fiore

Lagnasco I castelli dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio si presentano come un complesso che ingloba tre diversi edifici nati sul finire dell’undicesimo secolo e sviluppatisi fino al secolo diciottesimo. La costruzione ebbe inizio intorno al 1100 per opera dei Marchesi di Busca, che costruirono un fortilizio difensivo corrispondente all’attuale manica centrale. Nella prima metà del quattordicesimo secolo, in un’epoca caratterizzata da continue lotte territoriali e che vide come protagonisti anche gli Angiò, il primo nucleo dei castelli venne ampliato e riorganizzato da Manfredo IV di Saluzzo. Dimora ufficiale della signoria dei Tapparelli a partire dalla seconda metà del 1300, i castelli videro nel sedicesimo secolo il periodo di maggior rinnovamento architettonico e artistico grazie al volere di Benedetto I° Tapparelli, figura eclettica e raffinata e giudice in Saluzzo durante il dominio francese di re Francesco I. Sul finire del XIX secolo Emanuele D’Azeglio Tapparelli, ultimo discendente della signoria, riportò sotto il suo controllo l’intero complesso, negli anni condiviso con altre famiglie nobili. Alla sua morte, avvenuta nel 1890, i castelli e le terre vennero messi a disposizione della comunità, rispettando il volere di un uomo nobile di spirito oltre che di rango. Nel 1998 ebbero inizio i lavori di riqualificazione del complesso che durarono fino al 2008, riportando alla luce un inaspettato scrigno di meraviglie e splendida testimonianza di evoluzione artistica e architettonica plurisecolare.

Oggi, nel solo paese di Lagnasco, più di 1.500 ettari di terreno sono coltivati a frutteto. Un panorama unico, e in primavera la vista si perde fra i magnifici colori dei frutteti in fiore. Dietro agli alberi da frutto c’è poi anche l’importante significato economico per il territorio, perché negli anni Lagnasco è diventata la capitale della frutta. È sicuramente emozionante in primavera andare nei frutteti di Lagnasco, dove i colori sono davvero magnifici: sono veri e propri spettacoli della natura, che regalano grandi e uniche emozioni. Quando c’è la festa del paese, l’evento denominato “Fruttinfiore”, viene organizzata anche la “Passeggiata fra i frutteti in fiore”, un evento al quale partecipano ogni anno centinaia di persone. Quest’anno non è stato possibile, purtroppo, a causa delle restrizioni per la pandemia del coronavirus. In attesa che la situazione migliori. Lagnasco è in un territorio in cui a pochi chilometri ci sono grandi ricchezze dal punto di vista artistico. Ragione per cui, se qualcuno che ha la bici vuole raggiungerle, dopo aver visitato i castelli del paese, può farlo facilmente. A pochi chilometri, c’è Manta, dominata dall’alto dal Castello del Fondo per l’ambiente italiano (Fai): uno scrigno di tesori. E da Manta in cinque chilometri si può raggiungere, percorrendo via Manta vecchia (parallela alla strada provinciale), Saluzzo, l’antica capitale del Marchesato.

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