Limone Piemonte – Aveva preso la figlia a casa della ex moglie per trascorrere insieme alla piccola il fine settimana, come da accordi sull’affidamento che i due avevano preso in sede di divorzio, ma il giorno dopo l’uomo telefonò alla ex per comunicarle l’intenzione di portare la piccola in vacanza in Francia; i fatti che seguirono, raccontati dalla donna al giudice del tribunale di Cuneo, portarono ad una denuncia per F.M., padre della bambina, per violenza privata e lesioni aggravate.
“L’accordo diceva che le vacanze di più giorni dovevano essere comunicate e programmate con anticipo – ha detto la signora S. al giudice – e lui era venuto a prendere la bimba per passare con lei solo il fine settimana, anche perché mia figlia non è abituata a stare con lui per tanti giorni di seguito. Invece solo dopo aver preso la bambina mi telefonò per comunicarmi che voleva portarla in Francia, ma i suoi documenti li avevo io e quindi non era possibile”.
La vacanza francese si trasformò in un periodo di qualche giorno nella casa dei nonni paterni a Limone Piemonte, dove però le cose non andarono tanto bene, tanto che al lunedì sera l’uomo chiamò la ex moglie dicendole di andare a prendere la figlia, che intanto la donna sentiva piangere al telefono, “sentivo che biascicava le parole, sembrava avesse bevuto e dissi che sarei andata a prenderla appena uscita dal lavoro”.
Quando la donna arrivò a casa dell’ex e citofonò, lui le avrebbe detto che ora che era lì avrebbe aspettato i suoi comodi; la donna, preoccupata, chiamò i Carabinieri che le dissero di restare in linea fino a quando non avesse avuto la bimba con sé. Appena sceso in strada, la signora ha raccontato che le avrebbe strappato di mano il telefono, dato un calcio alla portiera dell’auto e si sarebbe messo davanti allo sportello del conducente per impedirle di salire e poi le avrebbe dato un pugno in pancia.
La discussione tra i due e poi l’urlo della donna richiamarono l’attenzione di una coppia che stava in balcone e vedendo la signora in difficoltà la invitarono a salire in casa. “Sembrava ubriaco – ha riferito l’uomo del balcone – visibilmente alterato e minacciava di salire anche lui in casa da noi”.
Anche l’appuntato dei Carabinieri intervenuto sul posto ha ricordato che l’uomo aveva l’alito alcolico ed era molto agitato.
L’udienza è stata rinviata all’8 novembre per ascoltare i genitori dell’imputato.