Ci sono segnali che permettono di anticipare l’evoluzione futura dei paesi dell’Unione Europea, Italia compresa. Tra questi la distribuzione degli investimenti, ricavati dai 750 miliardi di euro del Recovery fund, nella transizione ecologica e nel digitale. Nel digitale primeggiano Austria e Germania con valori percentuali doppi rispetto all’Italia: 53% e 52% contro il nostro 25%. Sul versante della transizione ecologica salgono sul podio Lussemburgo, Austria e Danimarca, davanti a Belgio, Francia, Slovacchia, Germania e Spagna, con l’Italia nelle ultime posizioni: le prime con percentuali attorno al 60%, l’Italia con il 37%.
Siamo “il bel paese là dove il sì suona”, suona meno la nostra voglia di futuro.