Saluzzo – Si sta avviando a conclusione il processo che vede come imputati G.M. e M.N., rispettivamente mandatario e accertatore del locale ufficio Siae, accusati di aver elevato numerose sanzioni agli esercenti della zona di Saluzzo, rei di aver diffuso musica nei loro locali commerciali aperti al pubblico, senza aver pagato i dovuti diritti. Sanzioni che però i commercianti contestano per le modalità con cui erano state rilevate: molti lamentavano il fatto che l’accertatore M.N. entrasse nel negozio e dopo aver chiesto di far accendere la radio al titolare, redigeva la relazione per il pagamento della multa. In aula sono stati riferiti casi in cui le radio erano collocate nei retrobottega, non udibili dalla clientela, altri invece hanno contestato di aver ricevuto la sanzione quando nel locale non c’era nessuno, come la titolare di una pizzeria che si vide fatta la multa quando nel locale non c’era più nessuno e lei stava pulendo prima della chiusura. Ci fu anche chi si rifiutò di pagare perché riteneva ingiusta la multa, come il carrozziere che lavorava all’interno dell’officina chiusa per ristrutturazione.
“Mi sono sempre qualificato e ho seguito la procedura – ha ribattuto alle accuse l’accertatore M.N. -. Chiedevo anche se avevano delle contestazioni da annotare sulla relazione: se avevano qualcosa da eccepire, perché sono andati tutti in sede a pagare senza contestare con il mandatario? Sinceramente non capisco perché in tanti sono andati a denunciare, non ho mai ecceduto dal basso profilo così come mi era stato insegnato ed in ogni caso non avrei avuto alcun vantaggio economico dalle sanzioni, perché vengo pagato per ogni relazione fatta, a prescindere dal fatto che sia una sanzione o meno”.
Anche il mandatario dell’ufficio Siae ha ribadito di non aver ricevuto contestazioni da parte dei commercianti circa le sanzioni comminate e di non aver mai avuto elementi per insospettirsi della condotta del suo accertatore, “ricordo che solo per l’officina di carrozzeria – ha detto G.M. – non ho dato seguito alla relazione perché l’officina era chiusa per lavori in attesa di apertura”.
Ascoltati gli ultimi testi, il processo è stato rinviato per la discussione.
