Cuneo – Prosegue al tribunale di cuneo il processo per disturbo della quiete pubblica a carico di E. M., gestore dal 2015 del locale agli Ex Lavatoi di Lungogesso Giovanni XXIII. Musica ad alto volume, schiamazzi e urla fino a tarda notte, una situazione insopportabile per alcuni residenti della zona che decisero di querelare il titolare del locale in seguito alle serate del 13 e 14 ottobre 2017 per la Fiera del Marrone. In seguito agli schiamazzi di quelle nottate, in 36 decisero che la misura era colma e sporsero denuncia; dieci di loro si sono costituiti parte civile al processo in corso a Cuneo. “Si comincia la sera alle 21 e si va avanti fino a dopo le tre di notte – ha detto una signora -, io affaccio su una stradina stretta dove la musica rimbomba moltissimo. Faccio fatica ad avere un riposo adeguato”. “Non ho l’aria condizionata – ha raccontato un signore – e d’estate devo comunque dormire con le finestre chiuse. Sono un vigile del fuoco, non posso presentarmi stanco al lavoro. Alle 5 del mattino capita di vedere ancora gente”. “Sono stata svegliata più volte da persone che urlano si picchiano o tirano bicchieri – ha raccontato un’altra teste – e mi hanno provocato stati d’ansia, anche se non so se venissero dai Lavatoi”. Come lei anche altri testi non hanno saputo dire per certo che i rumori e gli schiamazzi provenissero dai clienti degli Ex Lavatoi o da altri locali della zona. In aula è stato ascoltato anche il gestore del locale, il quale ha precisato che la scalinata è un passaggio utilizzato da tante persone, non solo clienti del suo locale, e che l’impatto della musica era stato certificato dal Comune, e in ogni caso le casse erano dentro il locale, non nel dehors. “Nel locale – ha spiegato E. M. – non serviamo bibite in vetro ed è vietato entrare con bottiglie di vetro o bicchieri di altri locali. Abbiamo uno steward all’ingresso e riceviamo in media quattro-cinque controlli all’anno. Nessuno però è mai venuto a presentare rimostranze, perché sarei stato disponibilissimo a trovare una soluzione insieme”. Il processo è stato rinviato al 21 luglio per la discussione.