Una recente pubblicazione di Eurostat fa il punto sulla situazione dell’istruzione terziaria in Europa, partendo dall’impegno preso dagli Stati membri di raggiungere l’obiettivo del 45% dei giovani di età compresa fra i 25 e 34 anni con un diploma universitario entro il 2030.
Nel 2020 la media europea si attesta intorno al 40%, con una notevole differenza di genere: 46% di ragazze e 35% di ragazzi, un divario che non ha mai smesso di crescere nel tempo.
Come in altri settori, le differenze fra Stati membri sono sempre notevoli, con un massimo del 61% in Lussemburgo, seguito da altri 8 Stati membri che hanno già superato l’obiettivo 2030, come ad esempio Cipro e Irlanda (58%), Paesi Bassi (52%), Belgio (47%).
In fondo alla lista e fra i peggiori della classe spiccano la Romania (25%), l’Italia (29%) l’Ungheria (31%) e la Bulgaria (33%).
Andando poi a cercare fra le statistiche pubblicate dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa), appare una proiezione al 2030 alquanto significativa : a quella data, nei Paesi del G20, un laureato su due sarà cinese o indiano.