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Mercoledì 13 novembre 2024

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La Michelin di Cuneo non produrrà più camere d’aria, ma “non sono previsti licenziamenti”

La decisione di chiudere il reparto entro fine anno comunicata dall'azienda. I sindacati: "Esprimiamo profonda amarezza per la fine di un servizio storico, apprendiamo con favore che l'azienda non preveda licenziamenti”

La Guida - La Michelin di Cuneo non produrrà più camere d’aria, ma “non sono previsti licenziamenti”

Cuneo – La Michelin di Cuneo ha comunicato nella giornata di oggi, mercoledì 16 giugno, la decisione di chiudere il reparto di produzione delle camere d’aria entro fine anno. Nella sua comunicazione l’azienda ha precisato che le 41 persone impiegate in questa lavorazione saranno ricollocate all’interno dello stabilimento oppure si attiverà il prepensionamento. “Nel corso degli ultimi sei anni – ha sottolineato l’azienda nella sua nota – sono stati investiti 210 milioni di euro in progetti di innovazione sviluppata “in sito” che hanno contribuito a migliorare le performance ambientali e la competitività della fabbrica. La missione dello stabilimento, quindi, è di focalizzarsi nella produzione di pneumatici di ultima generazione proseguendo nell’evoluzione tecnologica dei suoi impianti”.

Sulla decisione sono intervenuti con un comunicato i rappresentanti della Rsu della Michelin di Cuneo. “La notizia – scrive il C.E. della Rsu in merito alla chiusura del reparto – anche se pur dolorosa, non ci coglie impreparati visto il declino sia delle produzione che delle vendite, tant’è che negli ultimi mesi la Rsu aveva chiesto delucidazioni sul futuro del servizio. Apprendiamo con favore che l’azienda non preveda licenziamenti a Ple e che tutti i lavoratori verranno o ricollocati all’interno dello stabilimento o, se possibile, accompagnati alla pensione. Esprimiamo profonda amarezza per la fine di un servizio storico che ha visto avvicendarsi centinaia di lavoratrici e lavoratori nel corso degli anni.

Abbiamo chiesto che il fabbricato, dopo il dovuto smaltimento, continui a essere un area produttiva del nostro stabilimento con opportuni investimenti atti a rafforzare la Sami Italia (Società per azioni Michelin Italia ndr) e a creare occupazione. Questa chiusura si inserisce in un contesto di enormi difficoltà dello stabilimento a fronte degli impegni produttivi presi, per tale motivo, denunciamo alcune questioni ancora aperte: produzione giorno; manutenzione e gestione pezzi di ricambio; organizzazione del lavoro.

Abbiamo elencato queste tematiche perchè riteniamo che siano le più importanti per il funzionamento dello stabilimento. Come Rsu pensiamo che uno dei motivi principali sia che la mano destra non sappia cosa faccia la mano sinistra. La nostra principale preoccupazione è che tali motivi incidano sulle future produzioni, a differenza di qualche responsabile che sarebbe anche contento, noi siamo estremamente preoccupati.

Chiediamo a questa direzione che nel trovare le soluzioni dei lavoratori di Ple, metta l’accento anche sui lavoratori interinali, che sono per noi il futuro dello stabilimento”.

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