Racconigi – Di solito chi vuole realizzare una truffa on line finge di voler vendere qualcosa, trova un acquirente e si fa pagare per merce che il malcapitato non vedrà mai. La nuova frontiera delle truffe on line consiste invece nel far finta di voler acquistare un prodotto messo in vendita on line e raggirare poi il venditore con una serie di operazioni bancarie al termine delle quali quello si troverà con il conto alleggerito. È il caso della signora che nel settembre 2019 aveva messo in vendita su Subito.it un divano e venne contattata da una tal signora Veronica che si disse interessata all’oggetto. Le due si accordarono per il prezzo di 200 euro e a quel punto l’acquirente mise in atto il suo piano: “Mi disse che non poteva farmi la ricarica sulla mia carta Postepay ma che mi avrebbe fatto direttamente un bonifico sul mio conto – ha raccontato la vittima della truffa -. Dovevo recarmi allo sportello bancomat della sua banca e lei al telefono mi diede dei numeri da digitare. Per telefono eseguivo le operazioni che lei mi diceva di fare. Ripetemmo l’operazione più volte perché lei mi diceva che non era andata a buon fine. Mi fece spostare dal bancomat della banca a quello delle Poste e poi dopo qualche tentativo disse che non era riuscita a fare l’accredito sul mio conto e riattaccò”. Il giorno dopo la signora fece una verifica sul proprio conto e si accorse che quelle operazioni erano in realtà bonifici a favore della sedicente Veronica ed erano tutti andati a buon fine; per la vittima della truffa un ammanco di 1.500 euro. Il telefono utilizzato era intestato a un cittadino senegalese e dal momento della truffa risultò spento, mentre la carta prepagata Superflash su cui erano andati i bonifici era intestato a D. V. D., di Parma, imputata al tribunale di Cuneo per truffa. L’avvocato difensore della donna ha esibito una denuncia di smarrimento di una carta prepagata fatta dalla sua assistita proprio qualche giorno prima della truffa, una denuncia generica però dato che mancava il numero della carta smarrita che quindi la banca non aveva bloccato. Dopo aver ascoltato la parte offesa e l’agente di Polizia che aveva raccolto la denuncia e seguito le indagini, l’udienza è stata rinviata per il completamento dell’istruttoria.