Borgo San Dalmazzo – “Sulle orme del noto giornalista Gian Franco Bianco, amante dei luoghi storici e culturali della sua città, anch’io mi soffermo a descrivere un angolo della città di Borgo San Dalmazzo a cui sono legato/a e che suscita in me particolari emozioni”. Questa la traccia proposta agli alunni delle classi seconde della scuola media di Borgo in occasione del Premio Gian Franco Bianco. Ai primi posti si sono classificate Lisa Giordano, Letizia Marsengo e Melissa Piacenza, inoltre la giuria ha individuato altri tre lavori segnalati con menzione. Ecco i migliori elaborati della 2ªD e della 2ªE (qui l’opera segnalata per la 2ªA).
Il luogo di Borgo San Dalmazzo che prediligo è il fiume Stura. Le sue rive sono un ottimo posto in cui trascorrere dei bei pomeriggi. Si trova all’interno di un alveo abbastanza ampio. È circondato da molti alberi che in primavera sono una meraviglia. La portata del fiume non è sempre costante, infatti in estate o quando piove è maggiore. Si trova al confine tra Borgo San Dalmazzo e Cuneo. E’ un posto immerso nella natura e per questo trasmette molta tranquillità. E’ a me molto caro anche per la sua vicinanza da casa mia. E’ un luogo non molto frequentato, ma comunque consigliabile per una bella passeggiata o un bagno d’estate. Quando mi ci reco mi siedo sulle rocce e mi rilasso. Quasi ogni volta sento il cinguettio degli uccellini e il rumore delle foglie mosse dal vento. Ogni tanto si sente la voce di qualche persona o l’abbaiare di un cane di passaggio. Se si è fortunati, si possono vedere uno o più caprioli che corrono nei dintorni. Quando sono qui sono sempre felice, tranquilla e rilassata grazie al vento leggero e al rumore dell’acqua che scorre. Per raggiungere questo luogo bisogna percorrere una strada leggermente in discesa e sterrata. Adoro percorrere quella strada, perché richiama alla mia mente moltissimi ricordi. Ricordo bene la prima volta in cui andai al fiume. Era una bellissima giornata primaverile. L’aria era fresca, il cielo era limpido e i campi vicino al fiume erano tutti fioriti. Stavo portando le mucche al pascolo. Ero davanti alla mandria con mio nonno. Ero davvero emozionata, perché era la mia prima volta. Dopo un po’ di cammino arrivammo al termine della stradina e ci fermammo. Facemmo entrare le mucche dentro al “recinto” per farle mangiare l’erba. Ero felicissima. Avevo una gran voglia di divertirmi. Mi sedetti sopra una pietra, per riposarmi un po’. Ma subito, sentii un rumore forte, ma piacevole. Stupita ed incuriosita chiesi a mio nonno cosa fosse. Lui facendo un sorriso, mi disse:- “Senti bene, ascolta . E’ il rumore dell’acqua”. Io ancora più incuriosita lo implorai di mostrarmi quest’acqua. Senza pensarci su, annuì e mi ci portò. Non credevo ai miei occhi, non avevo mai visto così tanta acqua! Mi sedetti sulla sabbia e continuai ad ammirare i riflessi del sole con attenzione. Ero emozionata. Con un po’ di curiosità mi avvicinai e toccai l’acqua. Era fresca come l’aria alla mattina. Non avrei più voluto allontanarmi. Purtroppo dopo un po’ arrivarono mio padre e mio fratello e dovetti andare via. Quella notte penso di aver sognato ciò che mi era accaduto. La mia famiglia ed io siamo legati al fiume, perché ogni anno ci rechiamo lì. Io cerco di andarci quasi tutte le settimane.
La scorsa domenica la mia famiglia ed io abbiamo deciso di fare una bella passeggiata, andare a vedere il fiume e i dintorni. Quella giornata purtroppo non era proprio bella, il cielo era nuvoloso e minacciava pioggia. Inizialmente eravamo indecisi, ma infine decidemmo di andare ugualmente. Mentre scendemmo la strada per raggiungere il fiume trovammo due ragazzi in bici, si schivarono e ci lasciarono passare. Una volta al fiume allungai l’occhio e vidi la bellezza dell’acqua limpida e pura del fiume. Mi incantai. Proseguimmo il percorso e andammo sulla riva del fiume opposta. C’erano degli enormi sassi che sbucavano dall’acqua. Erano come degli “isolotti”. La mia cagnolina, che avevo portato con me corse velocissima e saltò sul primo sasso. Spero di tornarci presto. E’ un posto in cui porterei chiunque! lo adoro. Non lo dimenticherò mai.
Nicole Landra
Le rive del fiume Gesso, le sue sponde e le sue piccole spiagge, nei tratti tra Borgo San Dalmazzo e Fontanelle rappresentano per noi un vero luogo del cuore. Prima di raccontare il nostro angolo preferito, vogliamo però dare anche alcune informazioni di carattere geografico su questo magnifico fiume che attraversa la nostra città.
Il torrente Gesso è situato in Piemonte e nasce dalle numerose sorgenti della Valle Gesso e ha una lunghezza pari a 42 km ed è l’affluente più importante dello Stura nel quale sfocia quando arriva nel comune di Cuneo. Questo corso d’acqua, oggi così bello e suggestivo, ha causato in passato molti disastri: il suo letto è straripato, distruggendo spesso gli argini. I nostri genitori ci raccontano spesso quando ha distrutto il pontile situato tra i confini del comune di Cuneo e la frazione di Mellana (situata nel comune di Boves), provocando delle numerose vittime, come nel 1996 quando una donna morì travolta dalle sue acque irrequiete. Ma nonostante questi dolorosi avvenimenti, a cui, per motivi anagrafici non abbiamo assistito, ma ci sono solo stati raccontati, rappresenta per tutto il nostro piccolo gruppo di amici un luogo importante.
E’ il nostro luogo del cuore per diverse ragioni: per qualcuno di noi rappresenta affetti familiari perchè lungo le sue rive faceva lunghe passeggiate con i propri nonni. Infatti Evelyn ci confida: “Per me questo torrente non ha un significato diretto, ma riporta la mia mente all’infanzia che ho trascorso a Fontanelle, paese collegato con Borgo San Dalmazzo, infatti lungo le rive del Gesso ho passato molto tempo in compagnia dei miei cari nonni che mi hanno vista crescere e a cui io voglio molto bene; ricordo le passeggiate in estate con la cagnetta Mila e mio nonno Filippo. Con noi alcune volte si univa anche mio cugino. Purtroppo a causa della pandemia le nostre giornate sono totalmente cambiate e per paura di infettare i nonni anziani li vedo di rado e fuori dalla finestra”.
Per altri è un posto per pensare a momenti passati in allegria con vecchi amici, che purtroppo ora si sono allontanati perchè si sono trasferiti lontano. Sicuramente un motivo che ci accomuna tutti contemporaneamente sono le uscite e le passeggiate scolastiche, organizzate dagli insegnanti di scienze ed educazione motoria. Durante queste uscite, a volte anche in bicicletta, si percorre il fiume in tutta la sua bellezza: si possono ammirare piante e fiori di vario genere, ma soprattutto ci si ferma ad osservare la potenza dell’acqua, che, a volte, incute quasi timore. È bellissimo sentirsi liberi, respirare all’aria aperta e poter ammirare dal vivo ciò che si studia a scuola: conoscenza che diventa competenza (questa non è farina del nostro sacco, è una frase che spesso sentiamo ripetere dai prof).
Inoltre trascorrere il nostro tempo qui ci carica di energia e di positività, quella positività che in questo periodo è andata scemando ogni giorno di più. Questo maledetto Covid ha cambiato tutto: il nostro tempo libero, i nostri incontri, le nostre chiacchierate ecc…Certo nella zona gialla abbiamo con cautela ricominciato a passeggiare lungo le rive del nostro amico fiume, ma non più come prima: in solitudine e con la mascherina, lontani e non più vicini. Per concludere abbiamo deciso di scrivere alcuni versi con l’augurio che tutto possa tornare alla normalità.
“Dal monte veloce scende,/ con le scheggiate sponde;/ci riporta ai ricordi cari/prima di perdersi nei mari./ Vogliamo una rima/ che ci faccia tornare al prima/ questo è un pensiero molto sincero./ Vorremmo tornare bambini/ quando eravamo piccini/ e nei nostri pensieri eravamo immersi/ e di felicità sommersi”.
Evelyn Di Salvo, Aja El Baharaoui, Matteo Messa, Matteo Petrisor