Forse un libro potrebbe anche mutarsi in qualcosa di più di una serie di pagine da leggere, da condividere: potrebbe essere un’occasione da non sprecare, un invito da cogliere al volo. Alla luce questa avvertenza si può scorrere la breve storia dei nonni di Heidi narrata da Valentina Biarese.
Una manciata di pagine colorate e illustrate dai disegni di Sara Giraudo, poche righe di testo scritte con stile volutamente “ingenuo”, ma con quella freschezza che spesso nei bambini spiazza gli adulti.
Giusto il tempo per entrare in casa di Heidi e conoscere i suoi nonni che, a quanto pare, sopperiscono largamente alla mancanza di caprette, come invece ha la sua omonima dei cartoni animati.
Di loro la piccola Heidi fa una fotografia attraverso il suo obiettivo che coglie con simpatia i gesti, le abitudini, le storie che le raccontano. Lo sguardo della bimba è sospeso nell’ammirazione incondizionata, nel piacevole abbandonarsi alle affettuosità in cui volentieri pare crogiolarsi come in un abbraccio di inconsapevole sicurezza. Lo sguardo dell’adulto non può che leggervi una relazione di affetti che armonizza generazioni distanti: nonna Adele sa fischiare, ma non conosce i Paw Patrol! Grave carenza subito colmata benevolmente da Heidi stessa che glielo spiega.
Fin qui il racconto, ma quando Heidi “esce” dal libro è forse il caso di entrarci come genitori/lettori, magari cogliendo l’occasione per far rivivere ai propri figli il rapporto con i nonni.
Allora la narrazione diventa strumento di riscoperta della famiglia, della casa, degli affetti che la popolano e, forse, non solo per i bambini.
I nonni di Heidi
di Valentina Biarese
Primalpe
13 euro