Non abbiamo dimenticato la diffidenza con cui hanno guardato l’Italia i Paesi “frugali” UE (Olanda in testa) al momento di decidere la creazione del Recovery Fund (Fondo UE per la ripresa) di 750 miliardi di euro, 200 dei quali destinati all’Italia. Faceva paura il nostro debito pubblico in inarrestabile crescita e la nostra politica non proprio campione del rigore.
Ma l’immagine di “Paese cicala” dei meridionali d’Europa nella mente dei “Paesi formica” del nord meriterebbe una più attenta messa a fuoco.
Due dati possono aiutare. A livello individuale privato gli italiani sono tra i più grandi risparmiatori d’Europa, dopo Germania e Francia, ma prima di Spagna e Regno Unito. A livello pubblico dello Stato siamo sul podio tra i più grandi detentori di riserve auree al mondo: terzi dopo Stati Uniti e Germania, prima di Francia, Russia e Cina. Per memoria: le riserve auree dell’Italia (2451,8 tonnellate) sono quattro volte superiori di quelle dell’Olanda (612,5 tonnellate).