Cavallermaggiore – Aveva depositato nella sua banca un assegno circolare dell’importo di 44.800 euro e subito dopo aveva iniziato a fare prelievi di contante presso lo sportello di Bra della stessa banca e con il bancomat, “aveva versato l’assegno il 10 dicembre 2018 – ha riferito in aula il referente della Banca di Cherasco – e subito dopo ha prelevato 250 euro con il bancomat e poi allo sportello di Bra ha fatto due prelievi a breve distanza di tempo l’uno dall’altro di 1.000 e 3.000 euro”.
L’assegno circolare versato in banca risultò falso e per questo A. C. è stata rinviata a giudizio con l’accusa di ricettazione. Alla banca si accorsero che qualcosa non andava quando la donna cercò di fare un bonifico urgente a una parente dell’importo di 17.500 euro. Nel frattempo aveva fatto un altro prelievo di 2.000 euro e nei giorni successivi aveva cercato di prelevare altri soldi con il bancomat.
Questi ultimi prelievi non le riuscirono perché la banca attivò ulteriori controlli da cui emerse che quell’assegno era stato clonato da un altro emesso da una banca di Gela e regolarmente incassato. “Quando si accorse che non riusciva a prelevare col bancomat – ha proseguito il responsabile della banca – venne da noi dicendosi sorpresa del fatto che l’incasso dell’assegno circolare non fosse andato a buon esito e disse che avrebbe restituito i soldi prelevati, ma non lo fece”. Il processo è stato rinviato al 2 luglio per proseguire l’istruttoria.